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Immagine del redattoreSergio Ivan Roncoroni

AMORE.... La storia di un manufatto che parla di segno, cultura e fraternità.

Dalla fine degli anni cinquanta, Pino Tovaglia, poliedrico artista grafico tra i protagonisti del rinascimento economico italiano del dopoguerra, lavora sul Codice Tondo indagando il processo percettivo del carattere.

Realizza alcune opere ottenute tramite la sovrastampa di lettere, che disposte impilate, rompono la linearità della lettura e propongono un’altra indagine percettiva.

Dalla bidimensionalità passa alla tridimensionalità, dapprima con texture e materiali diversi (si veda ad esempio la copertina di Graphis 103, esposta al MoMa di New York), e successivamente con la parola AMORE, 5 lettere a incastro che formano un cubo. AMORE in un esemplare di legno realizzato dalla Bottega Ghianda, viene per la prima volta esposto alla mostra Alfabeti al Mercato del Sale di Milano nel 1975.

Tovaglia con la sua monumentale opera impone una lettura in profondità, scrive il poeta e curatore della mostra Ugo Carrega: “La parola amore scritta sovrapponendo le lettere, non sarà più leggibile, si noteranno i contorni e solo dopo una lunga attenzione si “capirà” la parola. Questa “lunga attenzione” entrerà nel gioco comunicativo facendo riflettere sulla parola e aggiungendo al significato generale un significato, una predicazione, particolare”.

Amore è tutt’oggi nel catalogo di Bottega Ghianda, prodotta manualmente in essenze di legni diversi - acero, noce, pero - e in due diverse dimensioni.

Le lettere che si incastrano fra loro in un gioco geometrico formano un cubo perfetto e sono inserite in un prezioso cofanetto.

La ricerca grafica e poetica di AMORE vede una nuova applicazione tridimensionale nel 1981 quando diventa il Monumento della Fraternità. Una scultura in marmo, 3,3x3,3m viene donata dall’Italia al Consiglio d’Europa.

Prima benedetta a Roma da papa Giovanni Paolo II, viene poi installata nei giardini della sede del consiglio di Strasburgo, dov’è tuttora presente.

Nel 2023, anno del centenario dalla nascita di Pino Tovaglia, Bottega Ghianda vuole commemorare il lavoro svolto dal grande grafico italiano, realizzando un’esemplare dell’opera con lettere alte 98 centimetri.

Un evento nello spazio milanese di Bottega Ghianda, in presenza di Irene Tovaglia, presenta il progetto e artigiani della bottega all’opera.

Nel ristretto novero di laboratori artigianali ai vertici dell’arte ebanistica nel mondo.

Avviata due secoli fa, attraverso le generazioni si è affermata come un’eccellenza italiana dell’artigianato più raffinato.

Ha coltivato una vocazione precisa: la maestria dei suoi artigiani consente a progettisti d’eccezione di far dare forma concreta alla loro visione creativa.

Progettisti come Mario Bellini, Jean Nouvel, Tobia Scarpa, Naoto Fukasawa, Gae Aulenti, Alvaro Siza, Philippe Starck, solo per citarne alcuni.

Romeo Sozzi forte della sua amicizia nata dalla condivisione degli stessi ideali con Pier Luigi Ghianda ha rilevato l’azienda nel 2015 garantendone la continuità e conservando cosi un bagaglio storico di tradizione e innovazione.

Romeo Sozzi e la sua Bottega Ghianda hanno costruito 98 cm, l’archivio Pino Tovaglia ha messo gli altri 2, insieme uniti per un metro d’amore e un altro grande passo di storia.

L’Archivio contribuisce a questo evento con i documenti storici, la testimonianza della genesi di AMORE, una storia ricca di ricerca progettuale nel campo della sperimentazione visiva, dello studio dell’elemento tipografico e della poesia visiva.

Un lavoro durato una carriera, coniugato in tanti esperimenti, tante tavole-studio, con tanti materiali differenti. Infine, una scultura di sintesi tra grafica poesia e design che, nel tempo della sua costruzione, ha dimostrato la sua multidisciplinarietà, coinvolgendo altri professionisti, esperti non solo appunto di immagine ma anche di senso.

La prima volta che è apparsa in 3D era nel 1975 al Mercato del Sale, lo storico centro culturale milanese.

Pino Tovaglia, insieme al poeta Ugo Carrega, che allora curava la Mostra Alfabeti di Pino Tovaglia, indagava su “cos’è una lettera?” “Cos’è la parola?” “Amore cosa significa?” L’opera proseguì il suo viaggio, in giro per il mondo, a porre questa domanda, dal Brasile al Giappone.

Nel 1981 un comitato scientifico d’onore ha deciso che Amore doveva significare fraternità. Un augurio di pace per la Comunità Europea. AMORE è partito per Roma per la benedizione del papa Giovanni Paolo II e poi per Strasburgo. Un progetto che fa pensare ancora oggi per la sua attualità e importanza per la collettività. Attualmente dovrebbe essere una promessa. In questo giorno speciale, l’Archivio si unisce a Bottega Ghianda nel credere in questo simbolo e nel credere, ricordando così anche i 100 anni di Pino Tovaglia, che la memoria sia il fondamento della nostra identità, soprattutto collettiva, sia la fonte di conoscenza che dà senso a quello che facciamo. Un metro in più, di un ponte tra passato e futuro perché, come custode dell’eredità lasciata da Pino Tovaglia, AMORE abbia una vita senza fine.


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