Il Duomo normanno di Salerno

La storia delle antiche dominazioni nel sud dell’Italia affascina e fa rivivere, in un contesto allegro di turismo prevalentemente marittimo, un glorioso passato.
Il Duomo di Salerno si erge a sorpresa tra miriadi di case, nei vicoli quasi sempre illuminati dal sole e racconta… una storia, un passato ricco di vicissitudini ma anche di sorprese. Si arriva con un percorso classico, la via Duomo.
E’ la posizione del monumento che soprattutto ti fa rivivere la storia… quando per esempio le Chiese si costruivano sulla sommità di colline per " proteggere" l’abitato. Si nota subito, mentre si guarda la panoramica della città, il campanile della Cattedrale, aggiunto del XII sec. in stile arabo normanno, è un’icona salernitana. Tutta la Cattedrale è una sintesi di molteplici influenze: romanica, arabo-normanna, bizantina, barocca.
Comunque entrando non si sente pesantezza e non si notano le mescolanze di stile, è tutto molto leggero e quasi vuoto, però splendono, impressionando il visitatore, i due amboni ricoperti di tessere per creare un mosaico molto originale, con colori unici. I pulpiti non erano solo per la predicazione ma anche per leggere i sacri testi.
Il Duomo è stato voluto dal normanno Roberto il Guiscardo per custodire le spoglie di S. Matteo evangelista, giunto dal Medio Oriente e morto vicino Salerno, ed è stato consacrato alla fine dell’anno 1000 da Papa Gregorio VII ( Ildebrando di Soana) morto in esilio e sepolto ivi, in una cappella vicino all'altare maggiore.



E’ entrando nel quadriportico che si sente un’atmosfera diversa da quella conosciuta nella città, si apprezza l’ampiezza e si scopre la pace e il raccoglimento, è un balzo nei secoli passati perché, al di là dello sguardo puramente turistico, si osservano le pietre antiche che sanno parlarti e portarti nel passato, quando sono state edificate, e lo sfondo è tutto particolare, siamo davanti ad un chiostro quadriportico romanico raro; in Italia è presente solo in S. Ambrogio.