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Mostre in programma al Mudec


Quadro della collezione del Museo Kroller Muller di Otterlo

Il programma delle mostre al Mudec nell’estate e autunno 2023 e inizio 2024 comprende dipinti e realizzazioni molto interessanti sia per l’originalità dell'opera sia per la cura nella presentazione che predilige alcune particolarità storiche non sempre conosciute, si guarda al vissuto dell’artista in modo più profondo. La scoperta della gente e dell’ambiente in cui operarono questi pittori è affascinante.

L’importante mostra di Van Gogh sarà dal 21 settembre 2023 al 28 gennaio 2024. Lo storico dell’arte professor Francesco Poli darà l’impronta generale all’intero evento, Mariella Guzzoni curerà tutto il percorso della mostra dove ci sarà la passione per i libri del pittore e Aurora Canepari, conservatore del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, curerà la presentazione della preziosa collezione di stampe giapponesi di Van Gogh. Bisogna risvegliare un interesse più autentico verso questo artista così originale e guardarlo con una luce completa collegata a tutte le sue passioni.

Le opere provengono prevalentemente dal Museo Kroller Muller di Otterlo, città dei Paesi Bassi, la più importante raccolta dopo il Museo Van Gogh di Amsterdam. Il pittore è un uomo colto, con grande dedizione per i libri, soprattutto autori inglesi, è poliglotta, scrive costantemente lettere ad amici letterati ma soprattutto al fratello Theo ( 600 lettere) e alla sorella, dovunque si trovi, anche se vive solo. Poco più che diciannovenne lavora nella Galleria Goupil & Co. Solo nel 1880 comincia a dipingere, dopo questi lunghi anni di ‘lavoratore’; tra l’altro ad un certo momento vuole fare il prete. Dopo le rappresentazioni delle ‘brume’ del mare del Nord, andando in Provenza, ad Arles e anche a St Remy de Provence, l’artista ’incontra la luce’ e i suoi quadri acquistano nuova luce e colore In questi luoghi si possono ancora vedere i posti dove si posizionava per fare gli schizzi e poi i dipinti.


Un altro palcoscenico si aprirà dal 25 ottobre 2023 al 10 marzo 2024, quello su Rodin e la danza, curato da Aude Chevalier, del Dipartimento di sculture del Museo Rodin di Parigi, da Elena Cervellati, esperta di storia, teoria e pratiche della danza e da Cristiana Natali, appassionata ed esperta di antropologia ed etnografia della danza.

Questa mostra rivelerà tutto ciò che lentamente serpeggiava soprattutto nella società parigina ma anche in molte parti del mondo ai primi del 1900, nella Belle Époque. I temi ispiratrici sono stati la danzatrice di origine americana Loie Fuller, incontrata durante la sua personale mostra per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e poi l’esibizione delle ballerine cambogiane, giunte insieme al re Sisowath all’Esposizione coloniale di Marsiglia del 1906. Verranno esposte le sculture fatte in prova (bozzetti per gli amici) in gesso e terracotta dopo aver visto quelle danzatrici e il ‘volto’ un pò nascosto della Cambogia. Queste sculture sono state prestate dal Museo Rodin di Parigi, dove c'è la vasta sezione dedicata alla scultura dei 'movimenti della danza' .

Questi primi anni del Novecento sono pieni fermenti e Rodin si appassiona soprattutto alla danza e alle nuove manifestazioni di danza orientale. L’artista è un autore della contemporaneità che rappresenta la scultura con le nuove forme, il movimento e nuovi personaggi provenienti da lontane terre come la Cambogia.

Gabriella Capone

Una delle 'prove' di statuetta di terracotta, proveniente dal Museo Rodin di Parigi


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