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Novità sul Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone


Ma siamo lontani dalle città ? Sembra così, ma in realtà quando si arriva al Santuario della Madonna del Carmine, nel comune di Montevecchia, dopo la scalinata di 180 gradini si vedono vasti spazi come da una teleferica o da una torre di avvistamento e si osserva… tutto l'hinterlad milanese. Subito sotto la terrazza panoramica si vedono i vicini riquadri dei campi coltivati e poi si vede il profilo di Milano fino a CityLife. In effetti il nome Montevecchia verosimilmente deriva dal latino Mons Taegia, monte Fiaccola, ovvero identificava un luogo di avvistamento.

Qui vicino, al lato della Chiesa c'è anche un'antica residenza di Gaetana Agnesi, famosa matematica del 1700, morta poi in povertà.

Si arriva con trenord fino a Cernusco Lombardone e poi si sale, costeggiando la strada carrozzabile fino a quando si scorge da vicino il Santuario e il centro Parco ( loc Butto 1sulla strada che prosegue per Cà del soldato)




Ecco le novità: il 28 febbraio 2022 è stato reso noto dal Giorno ( giornale di Como e Lecco) che il Curone è il primo parco in Lombardia e probabilmente in Italia a emissione zero. Gli oltre 2mila nuovi alberi piantati per riforestare parte dei 2.500 ettari del parco suburbano brianzolo, si sono mangiati quasi mille tonnellate di gas serra, più di quelli che sono stati prodotti per illuminare, riscaldare e alimentare le sedi e le auto di servizio dell'ente pubblico.

La quantità di anidride carbonica eliminata aumenta di mese in mese in concomitanza con il crescere delle “nuove fronde verdi” che colorano e purificano l’area a nord est di Milano. Anche le vecchie fabbriche dismesse e gli edifici inutilizzati diverranno parchi solari o centrali di energia rinnovabile. Il presidente dell’area protetta Marco Molgora ha dichiarato: siamo riusciti non solo a compensare le nostre emissioni di Co2 ma ad abbatterne circa 60 tonnellate in più.

“ Il giardino dei milanesi” come viene considerata questa oasi offre passeggiate insolite, in una natura, in alcuni angoli, ‘selvaggia’, in mezzo a boschi fitti, nicchie ecologiche con fiori e animali da conoscere, prima di perdersi nella brughiera semiarida, che lambisce le coltivazioni, verso Monza.

All’inizio di questo secolo sono state identificate in mezzo alle verdeggianti colline, peraltro non interessate, per la posizione, dalla ultima glaciazione, dei cumuli a forma di piramide, con gradoni.

Non sono terrazzamenti per le coltivazioni perché la zona è detta ‘dei prati magri’. Qui ….. aleggia un certo mistero e sono in preparazione delle vere campagne archeologiche.

Anche se per ora ci si diverte con ‘tonic walking’, percorsi salutari di circa 6 km intorno alle “misteriose colline”.

Gabriella Capone

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