Pirelli in Australia: l’ultima sfida WorldSBK, la più difficile per i pneumatici
Il circuito di Phillip Island, a sud di Melbourne, è uno dei più duri ed esigenti nei confronti dei pneumatici per via del suo particolare layout.
I PNEUMATICI PER QUESTA PISTA
Il circuito di Phillip Island, situato sull’isola omonima a sud di Melbourne, il prossimo fine settimana ospiterà l’ultimo round del Campionato Mondiale FIM Superbike 2022. Phillip Island storicamente è un circuito che sottopone i pneumatici ad un forte e costante lavoro termo-meccanico, soprattutto sul lato sinistro. Per questo motivo Pirelli ha sviluppato alcune soluzioni posteriori dedicate, sia per la classe Superbike che per quella Supersport.
All’anteriore non ci sono novità e i piloti avranno a disposizione le tre soluzioni più apprezzate ed utilizzate quest’anno, tutte in mescola soft, a partire dalla SC1 di gamma che sarà affiancata dalle SC1 di sviluppo A0674 (SC1A) e A0843 (SC1B). Tre anche le soluzioni al posteriore. La SC0 di gamma rappresenta la soluzione più morbida ed è destinata ad essere utilizzata solo nelle qualifiche e nella Superpole Race perché non adatta a coprire la distanza delle gare lunghe. Per queste ultime ci sono due nuove soluzioni in mescola media: la A1126 che, analogalmente alla A0843 anteriore, rispetto alla soluzione di gamma presenta una struttura più robusta pensata anche per le alte temperature, e la B0152, che utilizza la stessa mescola della A1126 ma, rispetto a quest'ultima, rappresenta un'ulteriore evoluzione in termini di struttura.
Nel WorldSSP i piloti avranno a disposizione SC1 e SC2 all’anteriore mentre al posteriore, come per i fratelli maggiori della classe Superbike, potranno scegliere tra due nuove soluzioni di sviluppo in mescola media: la A1128 (SC1A), che sfrutta la stessa mescola della SC1 di gamma ma presenta una struttura più robusta, e la B0625 (SC1B), che a sua volta utilizza la stessa mescola della SC1 di gamma ma rispetto alla A1128 presenta una struttura diversa.
Il Circuito di Phillip Island, inaugurato nel 1956, è un tracciato dal layout affascinante con un susseguirsi di curve veloci e ad ampio raggio spezzato da due soli tornantini, dove di solito si assiste a molti sorpassi. L'unico rettilineo di una certa lunghezza, quello davanti ai box, è in discesa e si raggiungono velocità di punta tra le più elevate di tutti i circuiti in calendario. La particolarità del tracciato di Phillip Island è quella di generare al contempo sia uno stress meccanico che uno stress termico a cui gli pneumatici sono costantemente sottoposti.

Per maggiori dettagli sull’allocazione pneumatici per le classi WorldSBK e WorldSSP si prega di fare riferimento alle schede tecniche allegate al presente comunicato.
GIORGIO BARBIER, DIRETTORE ATTIVITÀ SPORTIVE MOTO
“L’ultimo round dell’anno del Campionato Mondiale Superbike rappresenta anche la sfida per noi più grande. Il tracciato di Phillip Island è infatti riconosciuto, non solo da noi ma da tutti i costruttori di pneumatici, come uno tra i più aggressivi e difficili per le gomme, per via del suo particolare layout old-style che lo rende unico nel suo genere. È uno dei pochissimi circuiti motociclistici che in tutti questi anni non ha subìto modifiche, è uguale a sé stesso da oltre mezzo secolo e questo lo rende ricco di fascino. Per via delle sue unicità, non è una pista che può essere affrontata con soluzioni di gamma, soprattutto al posteriore che è l’asse più sollecitato: bisogna affidarsi a pneumatici di sviluppo progettati quasi ad hoc per questo tracciato. Sia in Superbike che in Supersport ci saranno due nuove soluzioni posteriori in mescola media con strutture più robuste rispetto a quelle di gamma. Di solito questo è il round di apertura della stagione e si corre a febbraio, a novembre non ci siamo mai stati e quindi temperature e meteo potrebbero aggiungere una variabile ad una pista già molto insidiosa”.