Si è spento sabato sera in una clinica romana, dopo un breve ricovero. Saranno le figlie Federica e Fabiana insieme alla nipote Sofia a gestire il marchio e l’atelier di piazza Barberini a Roma.
Si terranno martedì 29 novembre a Roma nella Chiesa di Santa Maria del Popolo i funerali di Renato Balestra, lo stilista decano dell’alta moda spentosi sabato sera in una clinica romana, all’età di 98 anni. Nel corso della sua lunga carriera ha vestito modelle, attrici, personalità e teste coronate di tutto il mondo.
Triestino, nato in una famiglia di ingegneri e architetti, Balestra si avvicina al mondo della moda per caso, quando alcuni suoi amici inviano uno dei suoi bozzetti al Centro italiano della moda. Il suo talento emergerà subito e Balestra abbandonerà gli studi di ingegneria.
Dopo l’apprendistato nell’atelier di Jole Veneziani, nel 1954 si trasferisce a Roma, dove lavora per Emilio Schubert, Maria Antonelli e le Sorelle Fontana. Restano nella storia i costumi disegnati per attrici come come Ava Gardner, Gina Lollobrigida e Sophia Loren. Nel 1958 presenta le sue collezioni negli Usa e anche qui conquista dive come Liz Taylor e Claudia Cardinale.
Il primo atelier nasce a Roma in via Gregoriana 36 nel 1959 e nel 1961 presenta la sua prima collezione d’alta moda nella Galleria nazionale d’Arte Moderna.
È di questi anni il Blu Balestra: un blu brillante che ancora oggi è il simbolo della casa di moda. A fine anni ’60 il brand viene distribuito in diverse parti del mondo e i suoi vestiti saranno indossati da first lady, principesse e imperatrici.
Nel 1978 arriva il profumo Balestra e a seguire altri prodotti. E non fa mancare i suoi abiti al teatro, tanto che disegnerà tra gli altri i costumi per “Così è se vi pare” diretto da Franco Zeffirelli e la Cenerentola di Rossini e per il musical Cinderella.
Balestra è stato anche il primo stilista ad affacciarsi al mondo della tv: nel 1998 il programma Rosa&Chic su Rai2. Il suo archivio è stato dichiarato dal Mibac “di interesse storico particolarmente importante” nel 2019. Comprende documentazione prodotta dalla metà degli anni Cinquanta fino ai giorni nostri, ed è composto da oltre 40.000 bozzetti e disegni, abiti e lavorazioni sartoriali, rassegna stampa e fotografie.
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