Nel Garage della Passione di Aurelio Zoaldi
- Sergio Ivan Roncoroni

- 24 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Varcare la soglia del “Garage della Passione” di Aurelio significa entrare in un luogo dove ogni auto è un ricordo, ogni linea un sentimento, ogni dettaglio un battito del cuore. Qui la Ferrari non è soltanto un marchio: è un legame profondo, nato nell’infanzia e cresciuto fino a diventare parte della sua identità.

Aurelio ricorda bene il periodo in cui tutto è iniziato. Erano gli anni delle prime emozioni, quando le Ferrari dominavano le piste e facevano sognare con i loro modelli iconici. Nei poster appesi nella sua cameretta c’erano la 308, la 328, la Testarossa… e soprattutto lei, l’eterna F40. Quelle immagini non erano semplici fotografie: erano finestre aperte su un mondo fatto di rumori di motore, design puro e sogni che sembravano troppo grandi per restare chiusi in una stanza.

Con il tempo, quei sogni hanno preso forma. «Appena ho potuto, ho comprato la mia prima Ferrari», racconta con emozione. Da lì la collezione è cresciuta passo dopo passo, fino ad arrivare alle tredici vetture che oggi custodisce con orgoglio.
Non per gelosia, ma per amore: «Mi piace condividerle. La passione è più bella quando diventa un ponte tra persone che sentono la stessa cosa.»

Nel suo garage convivono modelli storici, moderni e persino auto da competizione. Ogni vettura è una tappa del suo percorso, un frammento di ciò che l’ha fatto innamorare di questo mondo.
Tra le auto che non portano il Cavallino Rampante ma hanno un posto speciale nel suo cuore c’è la Dallara Stradale D50, un tributo all’ingegneria italiana. «Per me Giampaolo Dallara è un maestro assoluto», spiega.
«Un uomo che ha cambiato il motorsport.»

La sua D50 non è una D50 qualunque: è la prima delle venti prodotte, certificata con una dedica personale dell’ingegnere. Una livrea nera con dettagli dorati che sembra raccontare da sola la storia di un talento che ha segnato generazioni.

E mentre si parla del futuro, gli occhi di Aurelio brillano ancora, come quelli di quel ragazzo che sfogliava riviste e inseguiva sogni.
Nel suo garage sta per arrivare una nuova emozione: la Ferrari F430 16M, serie limitata nata per celebrare i sedici titoli mondiali della Scuderia.
Un modello raro, leggendario, reso ancora più prezioso dal coinvolgimento di Michael Schumacher nello sviluppo.

«Questa passione non finirà mai», dice con una semplicità che colpisce. «C’è chi colleziona orologi, chi quadri. Io colleziono emozioni su quattro ruote.»
E forse è proprio questo il segreto del suo mondo: non sono solo auto, sono capitoli di una storia che continua a scriversi, alimentata da un amore che non si spegne. Nel Garage della Passione di Aurelio, il rumore dei motori è musica, il design è arte e ogni Ferrari è un pezzo di vita che continua a correre, veloce, verso il futuro.

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