Milano.
Dopo i fortunati progetti "Vietato l'ingresso" e "TAMO Bistrò by Tommaso Arrigoni"
che hanno visto il brand italiano di San Marco Group e il luogo di eccellenza milanese
dedicato allo spettacolo dal vivo; si sono uniti in uno scambio di creatività mettendo in
risalto l'esaltazione del Made in Italy, immergendosi in una nuova avventura.
"Un Bagno di Folla" è il progetto ideato da Giulia Pellegrino e degli architetti di
Collettivo Inverso: Elena Reggiani, Maurizio Di Mauro e Paolo Tegoni; mettono in scena
un total restyling dei bagni del Teatro Arcimboldi, regalando alla città di Milano e al
suo teatro le toilettes d'autore, dove l'arte, il design e l'architettura si fondono
incontrandosi con il pubblico per rendere ancora più accogliente l'esperienza
teatrale.
"Un Bagno di Folla" è un insieme di colori così come un ventaglio di emozioni
inesauribili che solo il teatro sa regalare al suo pubblico.
Ad interpretare questa immersione smisurata di colori è Matmotion Supreme Eygshell,
ovvero un idropittura per interni di qualità eccelsa e dal fascino infinito.
Non è solo l'estetica esso è un prodotto 100% sostenibile a bassa emissione di
composti volatili priva di formaldeide e plastificati aggiunti.
Un prodotto green dall'approccio Biomass Balance certificato Redcett attestato
importante nel settore industriale dedicato a chi ha scelto di investire in modo
significativo in materie sostenibili, riducendo durante l'intero ciclo di produzione
le emissioni di anidride carbonica in atmosfera utilizzando risorse rinnovabili
provenienti da biomasse di scarti di agricoltura.
Matmotion si traduce in un progetto all'avanguardia, modulando in modo
dinamico gli spazi.
I nuovi bagni sono stati progettati per adattarsi alla percentuale di uomini
e donne presenti in sala; offrendo a tutti un'esperienza comoda, ma anche
confortevole, dove anche l'estetica e il designer giocano un ruolo importante.
Giulia Pellegrino ideatrice di "Un Bagno di Folla" racconta: "Con la collaborazione
di Collettivo Inverso siamo riusciti anche a implementare numericamente i bagni
a reinterpretarli attraverso strumenti innovativi e sostenibili come i prodotti
Novacolor. Un passo verso l'ambiente e verso l'inizio di un cambiamento; il
teatro ascolta le voci dei propri utenti e ne registra la necessità.
Il pubblico è universale e a gran voce chiede un adeguamento dei costumi;
la società è cambiata, esigenze di singoli e famiglie sono cambiate.
Da qui la decisione di non indicare il genere in uno dei nuovi bagni e di
renderlo aperto a tutti gli utenti che lo desiderano".
Per folla si intende "una moltitudine anonima di persone" ecco perché
i bagni sono anonimi eterogenee; la moltitudine non è più anonima diventa
un insieme di colori diventando la rappresentazione della vita stessa
manifestandosi attraverso il teatro e il suo palcoscenico.
TAM sceglie ancora una volta il colore multiforme di Novacolor per
dare voce a questa necessità di apertura verso l'eterogeneità
Il colore diventa una metafora di possibilità per conferire alle superfici
dello spazio architettonico una narrazione, un racconto visivo senza precedenti;
folle di singole storie che si confluiscono in un nuovo concetto di design
del futuro.
Un ringraziamento a Simona Cabiaglia Freedom Srl, Novacolor i confini
dell'architettura per il comunicato stampa del progetto.
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