Il Paradiso di Dante
- Sergio Ivan Roncoroni

- 10 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Visitare la mostra “Il mio Paradiso.
Dante profeta di speranza” è stata un’esperienza davvero coinvolgente.
Mi sono trovato immerso nelle 33 tappe che esplorano i cieli del Paradiso, arricchite da illustrazioni e approfondimenti , l’atmosfera suggestiva di proiezioni e suoni, che hanno reso la comprensione del testo di Dante molto più accessibile e coinvolgente.

La mostra “Il Paradiso: la vittoria del bene” a Como propone un percorso emozionante che unisce letteratura, spiritualità e umanità, raccontando Dante come guida verso la luce e la speranza.
L’esposizione di Nembrini non si limita a illustrare l’opera, ma la rende viva e concreta, partendo da esperienze reali, come la lettera di un ragazzo di 17 anni a un compagno che si era tolto la vita.
Il percorso è stato reso ancora più coinvolgente grazie alla mia guida, Jacopo Galli, uno studente molto preparato e con grande passione per Dante, capace di trasmettere entusiasmo e conoscenza ad ogni tappa della mostra.

Nembrini spiega come Dante, attraverso Beatrice, raggiunga la piena coscienza che il bene vince sempre, e che ogni uomo, pur attraversando il male e la sofferenza, può riscoprire la propria luce.
Il viaggio del poeta, infatti, non è solo una parabola teologica, ma un’esperienza profondamente umana: l’amore, la pietà, la misericordia e la consapevolezza dei propri limiti diventano strumenti di salvezza.
“Il Paradiso di Dante,” scrive Nembrini, “è la possibilità di vedere davvero, con occhi nuovi. È lo sguardo che, trasformando il dolore, genera una vittoria silenziosa ma reale: quella del bene.”

La mostra si conclude con un messaggio che trascende la letteratura: ogni persona può trovare il proprio Paradiso, un luogo interiore in cui il bene, anche piccolo e quotidiano, vince sul male.
Attraverso immagini, testi e testimonianze, il percorso invita a riflettere sul valore della speranza, sull’amore che muove il cielo e le stelle quell’amore che, oggi più che mai, continua a parlare alle nuove generazioni.

“Dante profeta di speranza” – così viene definito il poeta, capace di rendere visibile l’invisibile e di insegnare che la bellezza, quando è vera, salva la vita.

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