Milano Porta Genova, la mostra in via Valenza: dalla Gioconda all Bacio di Klimt, dal Pensatore di Rodin alla Venere di Milo, le opere esposte sul Naviglio
Cento sculture tridimensionali assemblate con oltre un milione di mattoncini colorati. Rivisitazioni dei grandi capolavori dell’arte: la Gioconda, il Bacio di Klimt o il Pensatore di Rodin. E grandi opere originali come lo scheletro di un T-Rex costruito con 80 mila mattoncini.
Chi pensa che il Lego sia solo un passatempo, e non arte pura che incorpora conoscenze di ingegneria applicata, deve segnarsi questo appuntamento sul calendario: dal 26 aprile al 28 agosto Ride Milano Urban Hub ospita la mostra «The Art of the Brick», una collezione di un centinaio di sculture di Nathan Sawaya, avvocato newyorkese 48enne che nel 2011 ha trasformato in pop art surrealista la sua passione per i Lego. Addio allo studio legale, il gioco di culto dell’infanzia è il suo biglietto da visita internazionale. Un maestro del mattoncino.
Si ringrazia B&D Production e
A&A Studios per le foto.
C’è il David di Michelangelo, fa bella mostra di sé l’Urlo di Munch, la Testa di Modigliani, la Notte stellata di Van Gogh, la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, la Grande Onda di Kanadawa. Sawayaha ha utilizzato più di un milione di Lego per la mostra sul Naviglio Grande, «realizzando oltre 100 opere in grado di far sorridere e riflettere adulti e bambini». C’è la Fontana di Marcel Duchamp, il famoso orinatoio rovesciato. La Venere di Milo è composta da 18.483 bricks e accoglie i visitatori nella sala dedicata ai capolavori. «Sawayaha non usa mattoncini speciali ma i classici Lego con cui tutti abbiamo giocato da piccoli — spiega Fabio Di Gioia, il curatore della mostra promossa da Exhibition Hub e Fever —.
Il suo virtuosismo lo si vede in sculture come il grande scheletro di dinosauro T-Rex. Questa mostra è una vera e propria esperienza che parla a persone di tutte le età, dai bambini agli adulti».
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