A Genova, in Italia, il Console Generale della Repubblica Dominicana Nelson Carela ha organizzato un evento significativo per commemorare questa giornata, incentrato sulla non violenza contro le donne e sul tributo alle eroine Mirabal.
Nel fatidico giorno del 25 novembre 1960, il mondo ricevette una notizia tragica, velata da un fatale "incidente automobilistico".
Tre venerate sorelle, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, sarebbero state vittime del precipitare di un'auto in un dirupo nella Repubblica Dominicana.
Tuttavia, dietro la narrazione orchestrata da El Caribe, un giornale approvato dal governo sotto il regime di Rafael Trujillo, si nascondeva una cruda verità.
Le sorelle Mirabal non furono vittime del caso, ma parteciparono attivamente alla nascente resistenza clandestina contro il regime oppressivo di Trujillo.
La loro morte è stata percepita come un atto deliberato, una testimonianza sconfortante dei pericoli che correvano coloro che si opponevano al regime del tiranno.
Conosciute come "le Farfalle", le Mirabal si trasformarono rapidamente in martiri della causa insurrezionale, galvanizzando una ferma opposizione a Trujillo sia a livello nazionale che internazionale.
La loro valorosa posizione ha lasciato un segno indelebile nella storia, rafforzando la determinazione di coloro che lottano contro l'autoritarismo e sostengono la trasformazione della società.
Il 25 novembre è ora un giorno di omaggio a "las mariposas", in onore dell'eredità delle sorelle Mirabal.
L'occasione è stata una conferenza guidata dall'Ambasciatore domenicano in Italia, Tony Raful, che si è tenuta nel Palazzo Turssi di Genova.
Durante l'evento, il Console Nelson Carela ha riconosciuto i contributi di 35 donne illustri in vari campi, sottolineando i loro continui sforzi per onorare la loro patria.
Tra i premiati c'era anche Mariela Sabino, nota giornalista di moda e stilista della Repubblica Dominicana, che ha espresso profonda gratitudine, affermando: "Essere riconosciute dalla nostra nazione in un giorno così importante per le donne di tutto il mondo alimenta la determinazione a raddoppiare gli sforzi per raggiungere le aspirazioni e dimostrare alle giovani generazioni la nostra forza incrollabile per conquistare qualsiasi impresa".
Per molti, le Sorelle Mirabal incarnano la resilienza e l'empowerment, non solo come paladine dei diritti delle donne, ma anche come liberatrici che si sforzano di liberare una nazione incatenata dalla morsa dell'oppressione del dittatore Trujillo.
"Cosa si può dire della disuguaglianza di genere?".
La cruda realtà persiste.
Ogni giorno emergono casi di donne vittime di violenza domestica, spesso taciuti per paura o per mancanza di assistenza.
Tuttavia, in mezzo a questa situazione, le donne sono invitate a cercare aiuto presso la pletora di organizzazioni disponibili a fornire sostegno e solidarietà.
Il posto di lavoro rimane un bastione di disuguaglianza, dove l'ascesa a posizioni di comando per le donne richiede non solo prodezza fisica, ma anche una forza d'animo nutrita attraverso l'intelletto e la competenza.
L'appello rimane chiaro: le donne meritano e sono in grado di assumere queste posizioni di potere.
La fama delle sorelle Mirabal ha superato i confini, grazie anche al capolavoro storico di Julia Alvarez, "Nel tempo delle farfalle" (1994).
La loro eredità ha raggiunto un pubblico globale, culminando nella designazione da parte delle Nazioni Unite del 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne nel 1999.
Dedé Mirabal, salvaguardando l'eredità delle sorelle, ha curato un museo all'interno della loro casa d'infanzia, la Casa Museo Hermanas Mirabal. La sua scomparsa nel 2014, all'età di 88 anni, ha segnato il culmine di una vita dedicata a preservare la loro memoria e gli ideali che avevano sposato.
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