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Turri ridisegna il suo spazio in via Borgospesso a Milano

Non un nuovo inizio, ma una nuova dichiarazione d’identità. Nell'anno del centenario, lo showroom Turri di Milano (Via Borgospesso, 11) si presenta come un nuovo capitolo di un percorso progettuale. Frutto di un restyling radicale, pianificato dall’azienda con l'architetto Matteo Nunziati e Studio Salaris, lo spazio si trasforma per accogliere la nuova visione estetica di Turri, in equilibrio tra heritage e contemporaneità.

La riprogettazione, infatti, nasce dalla volontà di interpretare l'anima Modern Luxury dell’azienda restituendo al pubblico una nuova immagine del brand: un intervento che va oltre l’aspetto espositivo, per trasformare lo showroom in un luogo di racconto, dove design, materiali e visione sono parte della stessa narrazione coerente. 

Situato nel Quadrilatero della moda milanese, lo showroom diventa uno spazio di relazione strategico per progetti internazionali e un luogo di incontro e confronto per architetti e interior designer.  La coerenza del linguaggio estetico, la chiarezza della visione, la continuità stilistica confermano il tratto distintivo dell’azienda: «perché oggi, più che mai, saper raccontare un’identità attraverso lo spazio è una delle forme più autentiche e durature di comunicazione» afferma Matteo Nunziati, firma del progetto architetturale.

Il fil rouge del progetto di interior è definito da una palette fatta di toni chiari e caldi, con accenti misurati di colore che creano profondità senza mai spezzare l’armonia dell’insieme, e da texture morbide che restituiscono un’atmosfera accogliente e raffinata. L’uso strutturato delle boiserie e delle pannellature diventa elemento architettonico e al tempo stesso dichiarazione del saper fare che da cento anni distingue Turri nel panorama dell’arredo italiano e internazionale.

Il piano terra ospita gli ambienti living e dining, con le nuove collezioni disegnate da Marco Acerbis. In vetrina pannelli di boiserie a tutta altezza, rivestiti in pelle intrecciata, raccontano la maestria artigianale dell’azienda attraverso trame sofisticate e tattili. Nella seconda sala, le boiserie si trasformano in superfici laccate lucide e sicomoro frisé, una delle essenze più rare ed eleganti, scelta per la sua capacità di riflettere la luce in modo vibrante.

Ogni ambiente – dal living alla zona notte, fino all’area office – è pensato come un set progettuale compiuto, in cui le nuove collezioni si integrano con i best-seller, rinnovati nelle finiture e nei colori.  In questa visione, il piano inferiore è stato pensato per valorizzare la molteplicità e ricchezza dei materiali, anche grazie a pareti luminose che ridisegnano lo spazio in un luogo caldo e accogliente. Alle spalle del letto, una sofisticata pannellatura in tessuto evidenzia la scelta di materiali soft-touch per lo spazio più personale della casa. Un dettaglio nascosto, ma di grande fascino, è il vanity corner: un'alcova racchiusa in una sofisticata pannellatura in eco-nabuk ricamato, con un inserto in specchio retroilluminato.

Al piano inferiore si trova inoltre una meeting room dove vengono presentati i materiali, le finiture e le lavorazioni che Turri propone per progetti su misura. «È un luogo di confronto e ispirazione, dove si possono vedere concretamente le possibilità offerte dall’azienda e sentirsi parte di un processo creativo custom, pensato per rendere unica la sua abitazione» prosegue Nunziati.

A completare la visione stilistica del nuovo showroom milanese, si inseriscono anche alcuni elementi inediti disegnati da Studio Salaris: la collezione di tappeti Sinfonia, pensata per dialogare con i vari ambienti, e una serie di vasi-scultura bespoke, realizzati in cuoio e pelle.«In questo anno che segna il centenario dell’azienda, per noi è fondamentale riaffermare la nostra visione orientata al futuro, mantenendo solide radici nel nostro patrimonio progettuale. Siamo impegnati per far sì che Turri venga percepita globalmente, attraverso ogni canale, dai negozi agli stand fieristici, dai cataloghi alla comunicazione digitale, traducendo la nostra tradizione in un linguaggio architettonico contemporaneo che ne valorizzi l’essenza e l’identità», conclude Andrea Turri, CEO dell’azienda.


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