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- Eram Faridi: dalla bambina di Kanpur al cielo di Cannes
C’era una bambina a Kanpur, la “Manchester dell’India”, che guardava il cielo sognando di toccarlo. Nessuno allora poteva immaginare che quella bambina, Eram Faridi, un giorno avrebbe trasformato quei sogni in realtà, portando la sua voce, la sua arte e la sua determinazione fino al Festival di Cannes. Oggi, quella stessa bambina è diventata una donna indipendente, un’imprenditrice e una regista che racconta la libertà, la forza e la bellezza di essere sé stesse. Eram parla del suo percorso con una sincerità disarmante: non con tristezza, ma con gratitudine. È fiera di quella bambina che non ha mai smesso di credere, che ha superato ostacoli e paure senza mai arrendersi. È grazie a lei, dice, se oggi può camminare a testa alta, rappresentando non solo se stessa ma tutte le donne che lottano per un posto nel mondo. La sua storia è un viaggio di coraggio e rinascita. Nata in un contesto tradizionale, dove le possibilità per una ragazza erano spesso limitate, Eram ha sentito presto il bisogno di liberare la sua voce. Con la fondazione della sua casa di produzione, Erams Entertainment, ha costruito un luogo dove le donne non sono più solo muse o simboli, ma protagoniste consapevoli e indipendenti. Film come Rising India e Sringaar nascono proprio da quel desiderio di libertà negata, trasformata oggi in forza creativa. Quando racconta il suo cinema, Eram parla di libertà, pace e curiosità come delle radici del suo lavoro. Ogni storia che scrive o produce è un modo per ridare vita a quella parte di sé che da bambina non poteva parlare liberamente. “Durante la mia infanzia — confida — mi sono mancate la libertà e l’indipendenza. Ma oggi, attraverso i miei film, restituisco voce a tutte quelle donne che un tempo non potevano farsi ascoltare.” Nel 2020, durante la pandemia, ha realizzato Vi presento Mister Chang, un film che racconta la forza della compassione nel silenzio, l’empatia come ancora di salvezza in un mondo sospeso tra paura e speranza. Quel film, nato nel buio del lockdown, ha toccato il cuore di migliaia di persone in tutto il mondo, regalando conforto e luce nei giorni più incerti. “La più grande ricompensa — dice Eram — non è un premio, ma sapere che le mie storie arrivano al cuore delle persone.” Il suo sogno, però, non si è fermato lì. Nel 2024, Eram Faridi ha portato a Cannes Naina, Ocean in the Desert, un film poetico e intenso diretto da Suman Guha, accolto con entusiasmo dal pubblico internazionale. Per la prima volta, tre produzioni della sua casa Erams Entertainment sono state presentate al festival: un traguardo che segna un nuovo capitolo non solo per lei, ma per tutto il cinema indipendente indiano. “Cannes è il luogo dove la libertà incontra la creatività. Ho sentito che la Francia, con la sua apertura e il suo amore per l’arte, accoglie davvero le voci diverse e coraggiose.” Oggi Eram vive a Dubai, città che definisce “un ponte tra sogno e possibilità”. Qui ha trovato un terreno fertile per la sua visione, un luogo che sostiene le donne, che le incoraggia a guidare, innovare e creare. “Gli Emirati Arabi Uniti — racconta — sono una terra che crede nel talento femminile. Qui le donne non solo partecipano: ispirano, dirigono, costruiscono il futuro.” La sua casa di produzione è pronta a girare il prossimo album proprio a Dubai, continuando a portare nel mondo il suo messaggio di speranza e forza. Eram Faridi è, oggi, il simbolo di una generazione di donne che hanno avuto il coraggio di oltrepassare confini e convenzioni, di reinventarsi senza mai dimenticare da dove vengono. A tutte le bambine dell’India — e del mondo — Eram lascia un consiglio semplice ma potente: studiate, sognate, siate curiose, non restate mai nella vostra zona di comfort. Perché il successo arriva solo quando si osa. “L’erba è più verde dove la coltivi, non dove ti fermi.” La bambina di Kanpur ha toccato il cielo. E lo ha fatto senza dimenticare di guardare indietro, per dire grazie a quella piccola voce che un giorno ha avuto il coraggio di sognare.
- EICMA 25 Un edizione da record
EICMA 2025 cala il sipario e lo fa tra applausi, motori e cuori in accelerazione. Sei giorni di pura passione per le due ruote, con oltre 600.000 presenze tra appassionati, professionisti e media da ogni angolo del mondo. Un’edizione che non ha solo mostrato moto, ma ha fatto vivere emozioni, sogni e adrenalina. Photo credits by Damiano Colle Con 730 espositori da 50 Paesi e più di 2.000 marchi, EICMA conferma la sua forza internazionale, raddoppiando i numeri rispetto agli anni post-Covid. Oltre 43.000 operatori B2B da 167 nazioni hanno animato i padiglioni, mentre più di 8.200 giornalisti e content creator hanno raccontato il mondo delle due ruote a milioni di persone. Il cuore pulsante dell’evento? MotoLive, che quest’anno celebra 20 anni di spettacolo, con gare mozzafiato, show acrobatici e la Champions Charity Race, dodici leggende del motorsport unite per una causa solidale. La storia della Dakar prende vita nella mostra “Desert Queens”, mentre l’area Y.U.M. porta la mobilità urbana al futuro, tra scooter, quadricicli e veicoli elettrici da provare. EICMA 2025 è stato un inno alla passione: dal claim “That’s Amore”, agli oltre 80.000 tatuaggi temporanei, dalle startup alla sicurezza, fino all’Area Gaming con simulatori immersivi che hanno fatto battere il cuore di grandi e piccoli. Grazie a un piano straordinario di mobilità, tutto ha funzionato alla perfezione: parcheggi, treni, collegamenti… nulla ha fermato chi voleva vivere l’emozione della manifestazione. «EICMA è ormai un’esperienza unica che unisce business, innovazione e passione», dichiarano il presidente Pietro Meda e l’AD Paolo Magri. Con oltre 300.000 mq di emozioni, EICMA 2025 chiude nel segno dell’adrenalina, della meraviglia e dell’amore per le moto. L’appuntamento è già fissato: dal 3 all’8 novembre 2026 a Fiera Milano Rho, pronti a vivere un nuovo capitolo di sogni su due ruote.
- La nuova monoposto F1 firmata Audi
A 115 giorni dal debutto ufficiale in Formula 1, Audi accende i motori di una nuova era. A gennaio, con la presentazione ufficiale della squadra, il marchio dei quattro anelli entrerà nella massima serie del motorsport, e oggi – a Monaco di Baviera – ha mostrato al mondo i colori che lo accompagneranno in questa sfida epocale. Sul palco, la R26 Concept, un prototipo che segna l’inizio di un sogno: la prima monoposto Audi per la Formula 1. «Non entriamo in Formula 1 solo per esserci. Vogliamo vincere», ha dichiarato con forza Gernot Döllner, CEO di Audi, di fianco a Mattia Binotto – tornato sotto i riflettori dopo l’addio alla Ferrari nel 2022 – e a Stefano Domenicali, presidente e CEO del Formula One Group. «Sappiamo che diventare un top team non accade da un giorno all’altro. Servono tempo, perseveranza e il coraggio di mettere sempre in discussione lo status quo. Ma entro il 2030 vogliamo lottare per il titolo». Binotto, più determinato che mai, ha aggiunto: «Siamo in campo per giocare. I nuovi regolamenti mettono tutti sotto pressione, ma il nostro obiettivo è sbagliare il meno possibile e costruire, passo dopo passo, una crescita solida». Per prepararsi a questo debutto storico, Audi ha acquisito il gruppo Sauber e accolto come investitore strategico il fondo sovrano del Qatar. Al fianco di Binotto c’è un nome d’esperienza: Jonathan Wheatley, ex Red Bull, ora al timone operativo del team. Al volante della monoposto, due volti che rappresentano potenza e promessa: il tedesco Nico Hülkenberg e il giovane talento brasiliano Gabriel Bortoleto. I primi test ufficiali si terranno a Barcellona a febbraio, seguiti da due sessioni in Bahrain (11-13 e 18-20 febbraio), per poi dare il via al campionato con il Gran Premio d’Australia, a Melbourne, dal 6 all’8 marzo. Il 2025 sarà un anno di svolta: monoposto più leggere, compatte e dinamiche, con aerodinamica attiva e ali mobili per spingere al massimo l’efficienza. I motori, ibridi di nuova generazione, integreranno una potenza elettrica triplicata – fino a 350 kW – e saranno alimentati da carburanti sostenibili. «I nuovi regolamenti rappresentano un’enorme opportunità», ha sottolineato Döllner. «Entrare in F1 significa mettere alla prova tecnologie che, domani, arriveranno sulle nostre auto di serie. È un flusso continuo di innovazione: dalla pista alla strada, e dalla strada alla pista». Binotto ha impresso al progetto una direzione chiara: «Agire rapidamente e costruire una struttura snella, efficiente, capace di reagire con velocità e precisione». E c’è anche un tocco d’Italia in questa nuova avventura. La livrea della monoposto, firmata da Massimo Frascella – capo del design Audi – fonde eleganza e aggressività: grigio titanio nella parte anteriore, simbolo della tradizione tecnica, e un’esplosione di rosso e nero sul retro, a evocare passione, potenza e audacia. «Questa monoposto – spiega Frascella – è un manifesto. È il precursore della nuova identità Audi, che vivrà non solo nel team di Formula 1, ma anche nei modelli del futuro». Audi non entra semplicemente in Formula 1. Audi entra per lasciare un segno. Per scrivere la prossima grande storia di velocità, innovazione e coraggio.
- Il Paradiso di Dante
Visitare la mostra “Il mio Paradiso. Dante profeta di speranza” è stata un’esperienza davvero coinvolgente. Mi sono trovato immerso nelle 33 tappe che esplorano i cieli del Paradiso, arricchite da illustrazioni e approfondimenti , l’atmosfera suggestiva di proiezioni e suoni, che hanno reso la comprensione del testo di Dante molto più accessibile e coinvolgente. La mostra “Il Paradiso: la vittoria del bene” a Como propone un percorso emozionante che unisce letteratura, spiritualità e umanità, raccontando Dante come guida verso la luce e la speranza. L’esposizione di Nembrini non si limita a illustrare l’opera, ma la rende viva e concreta, partendo da esperienze reali, come la lettera di un ragazzo di 17 anni a un compagno che si era tolto la vita. Il percorso è stato reso ancora più coinvolgente grazie alla mia guida, Jacopo Galli, uno studente molto preparato e con grande passione per Dante, capace di trasmettere entusiasmo e conoscenza ad ogni tappa della mostra. Nembrini spiega come Dante, attraverso Beatrice, raggiunga la piena coscienza che il bene vince sempre, e che ogni uomo, pur attraversando il male e la sofferenza, può riscoprire la propria luce. Il viaggio del poeta, infatti, non è solo una parabola teologica, ma un’esperienza profondamente umana: l’amore, la pietà, la misericordia e la consapevolezza dei propri limiti diventano strumenti di salvezza. “Il Paradiso di Dante,” scrive Nembrini, “è la possibilità di vedere davvero, con occhi nuovi. È lo sguardo che, trasformando il dolore, genera una vittoria silenziosa ma reale: quella del bene.” La mostra si conclude con un messaggio che trascende la letteratura: ogni persona può trovare il proprio Paradiso, un luogo interiore in cui il bene, anche piccolo e quotidiano, vince sul male. Attraverso immagini, testi e testimonianze, il percorso invita a riflettere sul valore della speranza, sull’amore che muove il cielo e le stelle quell’amore che, oggi più che mai, continua a parlare alle nuove generazioni. “Dante profeta di speranza” – così viene definito il poeta, capace di rendere visibile l’invisibile e di insegnare che la bellezza, quando è vera, salva la vita. Galleria fotografica:
- Energia, eleganza e anima : Ludovica Pagani
C’è una luce che non acceca ma riscalda, una presenza capace di unire dolcezza e determinazione. Ludovica Pagani è tutto questo: un equilibrio raro tra forza e grazia, tra spontaneità e professionalità. Un volto che parla di autenticità, di passione, di una femminilità che non deve dimostrare nulla, ma che semplicemente è. Nata come giornalista sportiva, Ludovica ha trasformato la curiosità in una chiave per attraversare mondi diversi — la televisione, la moda, la musica e i social — con naturalezza e intelligenza. In ogni passo, si percepisce la stessa energia: un modo gentile ma deciso di vivere, di raccontarsi, di ispirare. Negli ultimi anni, la musica è diventata una parte essenziale del suo percorso. Come DJ, Ludovica si racconta attraverso i suoni, lasciando che ogni beat diventi un frammento di emozione. Le sue serate non sono solo performance, ma viaggi condivisi, in cui il pubblico sente quella vibrazione autentica che nasce da dentro. > “La musica per me è libertà. È il momento in cui smetto di pensare e inizio a sentire davvero,” confida, con quella semplicità che da sempre la contraddistingue. Nel ritmo delle sue tracce si riconosce la sua personalità: luminosa, dinamica, istintiva. È la stessa forza che porta nel mondo della moda, dove collabora con brand italiani e internazionali che ne apprezzano lo stile contemporaneo e la capacità di rappresentare la nuova femminilità digitale. È stata il volto della campagna OPS!OBJECTS per il decimo anniversario del marchio, interpretando una donna moderna e grintosa, capace di unire ironia e raffinatezza. Con GUESS, ha portato la sua energia nel metaverso con un DJ set digitale che ha unito musica, tecnologia e fashion in un’esperienza nuova. E durante la Milano Fashion Week, è spesso tra le protagoniste più attese, ospite dei brand Pinko, Blumarine e altri nomi simbolo del Made in Italy, dove il suo stile si fonde con la creatività delle maison. Ludovica vive la moda come un’estensione di sé: non un personaggio da interpretare, ma un linguaggio per raccontare la propria evoluzione. Ogni outfit, ogni progetto, ogni scatto nasce da un equilibrio tra eleganza e verità, tra desiderio di esprimersi e rispetto per ciò che è autentico. Sui social, la sua presenza è un dialogo continuo con milioni di persone che la seguono non solo per la bellezza, ma per quella luce genuina che trasmette in ogni gesto. Ludovica riesce a far sentire chi la guarda parte di una storia più grande, fatta di entusiasmo, curiosità e sogni possibili. Nel mondo di Ceramica, dove ogni creazione nasce dal cuore e dalla materia, Ludovica rappresenta la stessa idea di bellezza: quella che non ha bisogno di essere perfetta per essere vera. È come un’opera modellata dal tempo e dalle esperienze, che riflette la luce con grazia, continuando a cambiare forma, senza mai perdere la sua essenza.
- Jack Queralt: la vita come un film, il cuore come sceneggiatura
Ci sono vite che sembrano film. Vite dove la passione brucia presto, dove la fragilità diventa forza, e ogni ferita si trasforma in un varco di luce. Quella di Jack Queralt è una di queste storie: la storia di un uomo che ha imparato a cadere, rialzarsi e rinascere con il cuore in mano. Attore, produttore, modello e fotomodello spagnolo, Jack è un’anima inquieta e luminosa. Nato a Terragona il 12 aprile 1979, figlio del pittore catalano Jaume Queralt, ha dentro di sé la stessa sensibilità artistica che scorreva nel pennello di suo padre. Fin da bambino amava il teatro della scuola, il palcoscenico, il pubblico. «Mi piaceva essere al centro della scena — racconta — ero sempre un leader, pieno di voglia di esprimermi». Con suo padre, condivideva un amore viscerale per il cinema americano: insieme compravano film su film, fino a riempire una videoteca di oltre mille titoli. «Ero matto per i film. Mio padre cercava di comprarmeli tutti. Dentro di me, il mio inconscio portava già un attore». Eppure, prima che la vita lo portasse davanti alle telecamere, Jack ha corso dietro a un pallone e ha impugnato una racchetta. Calciatore e tennista di talento, sognava di vivere di sport. Ma a tredici anni un intervento alla schiena, e a quindici un terribile incidente in moto cambiarono tutto. Dodici giorni in coma, tra la vita e la morte. «In realtà, sono rinato», dice con la serenità di chi ha guardato in faccia l’oscurità e ha scelto la luce. Dopo un anno di riabilitazione ha provato a riprendere il tennis, ma il destino gli parlava d’altro. «Ho capito che la mia strada era quella dell’anima. Ho iniziato a studiare interpretazione, e da allora non ho più smesso di cercare me stesso attraverso i personaggi». Da allora, Jack ha costruito un percorso solido e internazionale: ha vissuto cinque anni in Italia, lavorando in film come Poli Opposti, Scrivilo sui muri, Il mio miglior nemico e nella serie Don Matteo. Nel 2019, il grande pubblico lo ha conosciuto in Temptation Island Vip, dove il suo fascino spagnolo e il suo animo sensibile lo hanno reso uno dei protagonisti più amati. «Sono un uomo forte, con un cuore sensibile e una mente aperta. Vivo una vita spirituale alla ricerca di me stesso. Sono sempre gentile, e umile. Le donne sono state la mia droga, ma mio figlio mi ha insegnato il vero significato dell’amore». Oggi Jack è un viaggiatore dell’anima. Vive tra la Spagna e il mondo, si dedica alla meditazione, al taekwondo — dove è cintura nera 1° Dan — e coltiva una profonda connessione con la natura. È vegetariano, attivista contro i maltrattamenti sugli animali, innamorato del sole, del mare e dei cavalli. Ama la velocità e la bellezza delle Lamborghini, ma anche il silenzio e la pace di un tramonto. «Sogno un mondo che possa respirare amore, pace e bellezza. C’è tanta illusione e immaginazione dentro di me». Come uomo, si definisce “un cuore pulito”. È sincero, leale, dolce, impulsivo come ogni Ariete, ma profondamente consapevole. «Siamo tutti fragili, ma abbiamo capacità infinite. La forza del cuore può farci compiere cose meravigliose. Gli esseri umani sono divini, ma devono ritrovare quella divinità dentro di sé. Altrimenti la vita può diventare un inferno. Ma la scelta è nostra». Come attore, invece, è un camaleonte. Ama perdersi nei personaggi, diventare loro, vivere con le loro emozioni. «Fare il cattivo mi diverte, perché è lontano da me. Mi costringe a scavare, a costruire. Ed è lì che sento di crescere». Dopo la fiction Dalia delle Fate, si prepara a interpretare Curro Jiménez, un leggendario bandito spagnolo del 1844, in una produzione nazionale e internazionale. Quando gli chiedono un consiglio per i giovani, Jack risponde con una semplicità disarmante: «Non vi vendete mai per soldi o fama. Fate le cose per amore, seguite ciò che sentite davvero. La vita è bellissima, ma la scelta che farete è fondamentale». Dietro lo sguardo profondo di Jack Queralt non c’è solo un attore: c’è un uomo che ha conosciuto il dolore e la rinascita, la fragilità e la fede, la forza e la dolcezza. Un uomo che crede nell’amore come forma d’arte, nella bellezza come atto di verità. E che, in ogni scena, continua a ricordarci che la luce più autentica nasce sempre dalle ferite più profonde.
- Nuova collaborazione ufficiale tra Amore World Magazine e M Communication.
Il team di Amore World Magazine, sotto la direzione di Sergio Ivan Roncoroni, annuncia con entusiasmo l’inizio di una collaborazione con M Communication 360° , agenzia di comunicazione guidata da Martina Imparato. L’accordo nasce dal desiderio comune di valorizzare l’eccellenza italiana nel mondo della moda, del design e della comunicazione contemporanea, unendo esperienze, creatività e linguaggi complementari. Amore World Magazine, punto di riferimento editoriale per lo stile e l’eleganza, e M Communication 360, realtà innovativa nel panorama della comunicazione integrata, condividono la stessa filosofia: raccontare con autenticità, bellezza e sensibilità il presente, costruendo insieme nuove prospettive di dialogo tra brand, media e pubblico. Questa collaborazione segna l’inizio di un percorso che metterà al centro la sinergia tra competenze, emozioni e professionalità, con l’obiettivo di dare vita a progetti editoriali e comunicativi di respiro internazionale.
- The World of Banksy
C’è un filo invisibile che unisce i muri di Bristol a quelli di Milano. È la traccia di Banksy, l’artista senza volto che ha trasformato la strada nel più potente dei musei. Ora quel filo torna a intrecciarsi con la città, in un’esperienza che è più di una mostra: è un viaggio dentro l’immaginario collettivo, dentro noi stessi. Photo credit by Damiano Colle Dopo mesi di code, sguardi incantati e scatti rubati, The World of Banksy – The Immersive Experience resta nel capoluogo lombardo fino al 2 novembre 2025. Una proroga che non sorprende: Milano non si è ancora stancata di guardarsi attraverso le opere dell’artista più irriverente e amato della nostra epoca. Il nuovo polo culturale di Varesina 204, nel cuore del Milano Certosa District, si trasforma in una città nella città. I muri si popolano di oltre 100 opere tra graffiti, fotografie, installazioni e stampe. Ogni stanza è un respiro diverso: ferro e cemento, luce e silenzio, rabbia e poesia. Qui il visitatore non guarda: attraversa. Cammina tra murales in scala reale, si ferma davanti a proiezioni che pulsano, si perde in un video che racconta la fragilità del mondo contemporaneo. Banksy parla di guerra, di libertà, di consumismo, di diritti. Ma lo fa con la leggerezza di un fiore lanciato contro l’ingiustizia. Flower Thrower, Napoleon, Ozone Angel: icone diventate linguaggio universale, specchi del nostro tempo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.00). Dal 2 luglio al 3 agosto il ritmo cambia: apertura dal mercoledì alla domenica, stesso orario. Poi una pausa estiva dal 4 al 25 agosto, prima del gran finale autunnale. Perché The World of Banksy non è solo un evento da vedere — è un’esperienza da sentire. Un’onda di immagini e messaggi che travolge, commuove e lascia addosso quella sensazione rara: quella di aver toccato qualcosa di vero. E forse è proprio questo il segreto di Banksy. L’arte che non chiede permesso, che nasce di notte e parla a tutti, che non ha volto ma possiede una voce potente. A Milano, quella voce risuona ancora. E non smette di farci pensare. Galleria fotografica : Damiano Colle
- Bentley Fragrances presenta Become Zenith
C’è un momento, nel viaggio di ognuno di noi, in cui lo sguardo si alza verso l’orizzonte e il desiderio di andare oltre diventa irresistibile. È lì che nasce Bentley Become Zenith, la nuova fragranza di Bentley Fragrances, pensata per gli spiriti liberi che non smettono mai di inseguire la propria vetta. Un profumo che è molto più di un’essenza: è un manifesto di ambizione, forza e raffinatezza. Dopo l’audace debutto di Bentley Become nel 2024, che ha ridefinito il linguaggio olfattivo del marchio, Become Zenith segna un nuovo capitolo. Dove il primo invitava a raccontare la propria storia con autenticità, questo nuovo capitolo spinge a viverla con coraggio e sicurezza, trasformando ogni istante in conquista. È il profumo di chi osa, di chi non si accontenta e sa che la vetta non è mai un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio. La magia porta la firma di Violaine Collas, maestra profumiera capace di racchiudere emozioni in gocce. La sua creazione è un equilibrio sorprendente: la freschezza luminosa delle foglie di violetta e del cardamomo si intreccia con la sensualità gourmand del cacao; il cuore vibra di cuoio morbido, papiro affumicato e patchouli terroso, evocando forza e profondità; il fondo si accende di dolcezza vellutata, con vaniglia, muschio “sublimolide” e ambra grigia che si adagiano sulla pelle come un abbraccio intimo, persistente e rassicurante. E poi c’è il design della bottiglia scultorea, già simbolo della collezione, si veste di un intenso viola sfumato, colore di energia, creatività e ambizione inarrestabile. Un oggetto che seduce non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua anima sostenibile: vetro riciclato, tappo in alluminio riciclabile, finitura biodegradabile e packaging rispettoso dell’ambiente. Perché il vero lusso oggi è saper coniugare desiderio ed etica. Bentley Become Zenith non è semplicemente un profumo ma è una dichiarazione. È la scia che accompagna chi vive la vita come un’avventura, chi trasforma i sogni in traguardi, chi non smette mai di guardare in alto.
- Dal Lago di Como al mondo della moda: la storia di Alessandro Abbatecola
Certe storie nascono per caso, eppure hanno il sapore del destino. Quella di Alessandro Abbatecola prende forma sul Lago di Como, in un pomeriggio che avrebbe potuto essere come tanti altri. Era lì per accompagnare la sua ex ragazza a un photo shoot di abiti da sposa; nulla di più. Poi, per completare la scena, gli chiedono di fare lo sposo. Una sua amica accende la videocamera, registra qualche istante, monta un reel. Nessuno poteva immaginare che quelle immagini, spontanee e leggere, sarebbero diventate virali su TikTok, spalancando a lui le porte di un mondo inatteso. Da quel momento, tutto ha preso una piega nuova. La sua presenza online cresce, arrivano i primi messaggi dai brand, le prime collaborazioni. Alessandro non si limita a cavalcare l’onda: impara a fotografare, a creare video, a montare, a raccontarsi. Capisce che la costanza è la chiave, costruisce un piano editoriale e lo segue con disciplina, trasformando il gioco in impegno, e l’impegno in identità. La visibilità lo porta davanti a obiettivi professionali, a set veri, a esperienze che lo spingono oltre. Arrivano i Pitti Uomo, le fashion week, gli eventi di settore dove non è un semplice spettatore ma un creator riconosciuto, un volto che la gente inizia a conoscere e a collegare allo stile, al Made in Italy, a quella classe naturale che non ha età. Oggi, a 42 anni, Alessandro ha fatto della passione un lavoro. Non come un ragazzo che rincorre i trend del momento, ma come un uomo che ha saputo reinventarsi, trasformando un episodio casuale in un percorso consapevole. Il suo è un viaggio che parla di eleganza, di maturità, di capacità di credere nelle proprie possibilità anche quando la strada sembra già scritta. La sua storia è la dimostrazione che lo stile non è solo abito, immagine o posa: è il modo in cui scegli di stare al mondo. E quello di Alessandro Abbatecola racconta che non è mai troppo tardi per iniziare una nuova avventura, se hai la passione giusta e il coraggio di viverla fino in fondo.
- JACOB & CO. BEACHFRONT LIVING BY OHANAIl primo progetto di ONIRO Group con la nuova collezioneJacob & Co. Haute Living
ONIRO Group, azienda leader nella produzione e distribuzione di arredi di alta gamma Madein Italy, annuncia la collaborazione con il brand Jacob & Co.per lo sviluppo di“Jacob &Co. Beachfront Living by Ohana”, curato da Ohana Development, società immobiliare dispicco nel settore dei progetti di lusso. Situato ad Al Jurf, tra Dubai e Abu Dhabi, questo progetto coniuga unambiente naturalemozzafiatocon un’eccezionale maestria artistica e artigianale.Jacob & Co. Beachfront Living by Ohana si compone di457 residenze che comprendonoappartamenti con vista mare, ville, attici, Sky Mansions e dimore fronte mare, tutteprogettate con la massima cura. Per chi desidera più spazio e raffinatezza, gli attici offronouna vista a 180 gradi e interni di pregio. All’ultimo piano si trovano le Sky Mansions, spazioseresidenze che offrono una vista a 360 gradi e ascensori privati per un’esperienza di lussoesclusiva. Il complesso presenta inoltreville da 3 a 6 camere da letto completamente personalizzabili,ciascuna con piscina privata, con vista sulla tranquilla riserva naturale o affacciate sul canale,mentre le Beachfront Mansions offrono dimensioni importanti e vista panoramica sul mare,stabilendo un nuovo punto di riferimento per questo segmento.Immerso in una riserva naturale protetta, Jacob & Co. Beachfront Living by Ohana presentaun’architettura caratterizzata dafacciate fluide e curve ispirate al movimento del mare,mentre le forme degli edifici riflettono sottilmente le iniziali “J” e “C” in omaggio a Jacob & Co.ONIRO Group, che ha recentemente acquisito la licenza del marchio per la produzione edistribuzione della lineaJacob & Co. Haute Living, collaborerà allo sviluppo del progettoarredando gli spazi con la nuova collezione del brand, contribuendo ad aumentare la totalexperience.Moreno Brambilla, Presidente e CEO del Gruppo, dichiara: “È con grande orgoglio cheannunciamo la collaborazione con Jacob & Co. per la realizzazione di questo progetto, a solopochi mesi dall’acquisizione della licenza. La collezione nasce proprio con l’intento di servirei branded projects, che sono il core business dello sviluppo di questa linea Home. Questo èsolo il primo passo di un grande progetto di crescita legato a questa nuova licenza, che siamocerti saprà sorprendere” Il completamento di Jacob & Co. Beachfront Living by Ohana è previsto per il secondotrimestre del 2028 e il progetto è destinato a diventare un punto di riferimento globale nelsettore delle residenze brandizzate, stabilendo nuovi standard di eleganza residenziale negliEmirati Arabi Uniti e oltre.
- Khaled Elrashedi – Il Fascino Poliedrico di un Talento Internazionale
Carisma mediterraneo e fascino internazionale: Khaled Elrashedi è una delle personalità più interessanti della scena contemporanea. Nato in Egitto e residente in Italia da oltre ventisette anni, dal 2013 ha intrapreso un percorso artistico che lo ha portato a farsi strada nel mondo dello spettacolo, passando dalle prime comparse a ruoli di spessore nel cinema, nella televisione e nella moda. Photo credit by Alessio Di Franceca La sua presenza scenica ha conquistato il pubblico in produzioni di primo piano, tra cui la serie Il Clandestino su Rai 1 e Netflix al fianco di Edoardo Leo, la commedia cult Il Grande Giorno con Aldo, Giovanni e Giacomo, e i film L’ultima notte di Amore e Hammamet, entrambi con Pierfrancesco Favino. Il suo talento ha varcato anche i confini internazionali grazie alla partecipazione a House of Gucci, diretto da Ridley Scott. Volto versatile e riconoscibile, Khaled ha prestato la sua immagine a campagne pubblicitarie di risonanza mondiale, tra cui Sammontana Gruvi, Kinder Joy per i mercati del Golfo e dell’India, Kinder Sorpresa a livello globale e il videoclip “Cattleya” in collaborazione con un artista turco. Non meno rilevante è la sua attività nel mondo della moda. Modello e influencer affermato, ha collaborato con brand di prestigio come SHEIN, Roja Parfums, Braun, Bomberg, Oman Luxury, Ferro & Co, Hisdern, Awnl, Vixa Watches, Legoss, Detomaso, Nove, Manlio, Alexander 1910, Aviator Watch e molti altri. È testimonial del marchio di profumi Reine De Saba e collabora stabilmente con due maison di sartoria maschile su misura, Wehilion e Dstylesunglasses, incarnando un’eleganza raffinata e contemporanea. Il suo nome è sempre più presente anche negli eventi esclusivi del fashion system. Recentemente Khaled è stato invitato dal rinomato designer italiano Anton Giulio Grande alla presentazione della nuova collezione Frida, in un evento che ha visto la collaborazione di Daniele Piscitelli Calzature Uomo in Piazza Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Kasia Stefanów (Mystyle Events) nei Chiostri di San Barnaba, Hnia Harrati per Regione Lombardia e Zineb Hazim a Palazzo Giureconsulti, ognuno con una propria identità stilistica unica. Un’occasione che ha confermato ancora una volta il suo ruolo di presenza raffinata e riconosciuta all’interno del panorama moda. Khaled desidera inoltre rivolgere un ringraziamento speciale a Brera Beauty, eccellenza nel settore dell’estetica ad alte prestazioni progettata per risultati visibili, per il gentile invito ricevuto da Marianna Malena. Molto attivo anche sul fronte digitale, Khaled racconta il suo universo fatto di stile, emozioni e ispirazioni attraverso i social. In collaborazione con Kiko.co, realizza video emozionali su YouTube, Instagram e TikTok, dove condivide con il pubblico la sua visione personale del lifestyle e della moda. Photo credits by Damiano Colle












