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- Dolce & Gabbana Casa Milano Design Week 2025
In occasione della Milano Design Week 2025, Dolce&Gabbana presenta le novità della Collezione Casa: i nuovi complementi Verde Maiolica e la prima linea dedicata al mondo del tessile letto si affiancano alle inedite proposte d’arredo Gotham e alla prima collezione outdoor Saint Jean realizzate in collaborazione con Luxury Living Group. Attraverso l’unione della purezza del bianco e dell’intensità del verde che richiama la rigogliosa natura della macchia mediterranea, il tema Verde Maiolica abbraccia oggi nuovi complementi, conferendo un delicato e vibrante tocco di stile a ogni ambiente e celebrando al contempo la grande tradizione delle ceramiche del Sud Italia. La proposta di accessori Dolce&Gabbana Casa si arricchisce anche della prima collezione di biancheria da letto: copripiumini, federe e lenzuola si colorano della sensualità graffiante del tema Leopardo, del nero e del bianco della stampa Zebra, del colorato folklore espresso dal Carretto Siciliano e dei decori iconici delle maioliche, declinati nelle varianti Blu Mediterraneo e Verde Maiolica. Il fascino della notte incanta gli arredi Gotham, che con le loro linee morbide e le geometrie sinuose richiamano lo stile intramontabile degli anni Venti e Trenta, fondendo l’eleganza vintage con la forza scenica del design contemporaneo. Protagoniste indiscusse, le finiture materiche permettono di ottenere effetti dal tratto forte e distintivo, con giochi cromatici unici, creando un perfetto equilibrio tra artigianato e preziosità. Divani e comode sedute, lettini reclinabili e tavoli da pranzo: la nuova collezione outdoor Saint Jean combina in modo armonioso lo stile inconfondibile delle stampe iconiche di Dolce&Gabbana con finiture ricercate, materiali di assoluta qualità ed elevate prestazioni tecniche, per rendere gli spazi esterni della casa unici e accoglienti.
- Louis Vuitton presenta un robot commestibile
Quando si tratta dei dolci della nuova cioccolateria Louis Vuitton di New York, il pastry chef Maxime Frédéric non può fare a meno di giocare d’anticipo. Sebbene gli esemplari di cacao provenienti da Madagascar, Perù e São Tomé abbiano tutti le loro virtù, Frédéric afferma di essere particolarmente affezionato a un fornitore della Repubblica Dominicana. Maxime Frédéric sbarca negli Stati Uniti La piccola riserva naturale e la fattoria di cacao producono sapori così “magici” che Frédéric afferma che potrebbe riconoscerla in un test di degustazione alla cieca grazie al suo carattere e al suo profilo intenso: scuro, amaro, crudo, terroso e simile al caffè. “È un cioccolato fondente che arriva fino alla punta delle dita”, ha affermato. A novembre, Le Chocolat Maxime Frédéric at Louis Vuitton ha aperto negli Stati Uniti presso il nuovo flagship store del marchio francese, situato al 6 E. 57th St. di Manhattan. Lo spazio espositivo e commerciale di cinque piani è la più grande boutique americana della maison e la prima nel Paese a ospitare un caffè e una cioccolateria Vuitton. La piccola riserva naturale e la fattoria di cacao producono sapori così “magici” che Frédéric afferma che potrebbe riconoscerla in un test di degustazione alla cieca grazie al suo carattere e al suo profilo intenso: scuro, amaro, crudo, terroso e simile al caffè. “È un cioccolato fondente che arriva fino alla punta delle dita”, ha affermato. A novembre, Le Chocolat Maxime Frédéric at Louis Vuitton ha aperto negli Stati Uniti presso il nuovo flagship store del marchio francese, situato al 6 E. 57th St. di Manhattan. Lo spazio espositivo e commerciale di cinque piani è la più grande boutique americana della maison e la prima nel Paese a ospitare un caffè e una cioccolateria Vuitton. Il progetto di Frédéric segue le sedi di Parigi, Singapore e Shanghai. Ogni filiale serve dolci fatti a mano a Parigi da un team di 40 persone , che utilizzano latte, burro, uova e noci provenienti da piccole aziende agricole e fornitori di tutta la Francia. Molti dei bonbon sono decorati con le firme di Vuitton: stella a quattro punte, fiore a quattro petali, fiore di diamante e iniziali LV, mentre le tavolette di cioccolato sono marchiate con la stampa a scacchiera Damier Ebène . Ma il vero capolavoro di Frédéric è il Vivienne sur Malle da 350 dollari, delizioso quanto stravagante, in cui la mascotte del marchio, Vivienne, “piroetta” in cima a una cassa LV in miniatura. La fantasiosa creazione è stata ispirata dagli artigiani della maison, dal suo patrimonio orologiero e di produzione di bauli e dal carillon di Vivienne. Ci sono voluti tre mesi di tentativi ed errori e centinaia di iterazioni per ottenere le dimensioni e la forma giuste. Il padre di Frédéric, Daniel, era un meccanico: un’eredità a cui lo chef ha attinto per assemblare gli ingranaggi. Per costruire un singolo Vivienne ci vogliono più di tre ore e l’esemplare finito pesa circa due chili e mezzo. “È buffo perché quando la gente la vede non capisce che può muoversi”, dice Frédéric. “È solo quando si gira la chiave e avviene la magia che anche i bambini più grandi si meravigliano della scultura”.
- Spazio Neutro di Franco e Gesualdo
Spazio Neutro è una location affascinante situata nel cuore pulsante di Milano, a pochi passi dal Duomo e da una delle vie più celebri del mondo, via Monte Napoleone, iconico lugo del quadrilatero della moda. Questo luogo è concepito come una vera e propria galleria d'arte, un ambiente dove l'arte e l'unicità si fondono in un'armonia straordinaria. Photo credits by Damiano Colle Qui, artisti, pittori e pezzi esclusivi provenienti da manifatture artigianali di alta qualità, tutte rigorosamente made in Italy, vengono presentati con cadenza regolare. Questa rotazione permette a chiunque esplori l'ambiente di Spazio Neutro di immergersi in un luogo dove la bellezza, la cultura e la tradizione si incontrano. E’ un luogo non luogo , come dice Marc Augè, che avvolge l’ospite liberandolo dello stress e delle pressioni quotidiane. All'interno, opere d'arte e pezzi unici di varie tipologie si alternano in un'esperienza visiva e sensoriale. I visitatori hanno l'opportunità di ammirare non solo le creazioni artistiche, ma anche di interagire con schermi che riproducono e mostrano le diverse fasi di lavorazione dei materiali, rendendo ognuno di loro partecipe del processo creativo. “Tutto ciò è unito da un fil rouge che attraversa l'intera esperienza: si alza il sipario, e l’unicità di ogni opera va in scena, invitando tutti a scoprire la bellezza e la singolarità che caratterizzano questo straordinario spazio”. Personalmente ho potuto visitare la location e devo dire che ha un forte potenziale per creare una realtà molto dinamica , con eventi e collaborazioni strategiche, i due fauder sono persone fantasche con tanta voglia di aumentare la visibilità e far crescere la loro realtà. Consiglio molto di andare a visitare il posto.
- Bentley Home svela la collezione 2025
In occasione della Milano Design Week, la nuova collezione Bentley Home è protagonista all’interno dell’Atelier di Corso Venezia, con un’installazione scenografica in cui la natura si riappropria degli spazi antropizzati, riportando una biodiversità selvaggia, esuberante ed evocativa. Ispirata alle atmosfere di un giardino in stile cottage inglese, una vegetazione rigogliosa si esprime nelle sue forme e colori naturali, svelando elementi misteriosi che evocano la sensazione incantata di entrare in un mondo sospeso nel tempo. L’Atelier Bentley Home si trasforma in un ambiente immersivo, avvolto dal verde, offrendo un’esperienza sensoriale che richiama quella di un lussuoso picnic all’inglese. Il percorso si apre fin dall’ingresso del palazzo milanese e prosegue nel giardino interno, dove la bellezza della natura dialoga con le collezioni outdoor del brand, prodotte e distribuite da Luxury Living Group. Il verde si estende fino al terrazzo del quarto piano, entrando progressivamente negli interni e culminando in una scenografia mozzafiato, perfetta cornice per la presentazione delle nuove collezioni di arredi e accessori. La nuova collezione prosegue il percorso di ricerca e innovazione di Bentley Home attraverso una palette materica evoluta, capace di esaltare sia l’estetica sia l’esperienza tattile. Il legno, materiale simbolo del brand, viene proposto con nuove finiture opache a poro aperto che restituiscono una profondità sensoriale inedita. Debutta l’essenza Amaranth Frisé, una pregiata finitura in legno dal tono amaranto intenso, caratterizzata da sfumature rosso violacee che si intensificano nel tempo, conferendo eleganza e personalità all’ambiente. Il Louro Preto, con le sue venature marcate e i toni marrone profondo, arricchisce la selezione con un gioco di contrasti tra luce e ombra. Completa la proposta la nuova finitura Shadowgrain, un omaggio allo spirito visionario del design contemporaneo, che introduce pattern decisi e tonalità espressive, aggiungendo alla collezione una dimensione artistica dal forte impatto. La pietra continua a essere protagonista. Quest’anno, la selezione include il marmo Verde Belvedere, una pietra verde intensa dalle venature terrose e ricca di dettagli, che valorizza le superfici con naturale eleganza e profondità. Il nuovo Onice Ivory spazzolato offre invece un raffinato gioco di texture e trasparenze. Fa il suo ingresso anche il cashmere, utilizzato per la prima volta negli arredi Bentley Home, che arricchisce gli interni con una morbidezza esclusiva, donando una nuova dimensione di comfort. Con queste introduzioni, Bentley Home eleva l’esperienza dell’abitare, portando anche negli spazi più intimi della casa l’inconfondibile artigianalità e l’approccio progettuale su misura che definisce il marchio. Ogni pezzo è completamente personalizzabile, con finiture in pelle, legno o rivestimenti in cashmere, per un’estetica altamente sartoriale. Un livello di customizzazione che consente di creare ambienti unici, in cui materiali esclusivi esaltano allo stesso tempo comfort e raffinatezza.
- "AGG" Anton Giulio Grande
Da bambino sognava di disegnare gli abiti per le bellissime soubrette protagoniste degli spettacoli del sabato sera e grazie al suo talento è riuscito a realizzare questo ambizioso progetto. Anton Giulio Grande è, infatti, oggi uno degli stilisti preferiti dalle star della TV e in molti spettacoli e fiction i suoi abiti sono protagonisti. Nato a Lamezia Terme, ha studiato al Polimoda di Firenze (dove ha ottenuto il premio come Miglior allievo in occasione dei festeggiamenti per i vent’anni della scuola) e successivamente al Fit di New York; a soli 23 anni ha partecipato alla sfilata di piazza di Spagna e nel 2001 ha registrato un grande successo a Milano Collezioni; ha lavorato per maison prestigiose quali Gattinoni e Sorelle Fontana, per lanciare poi un suo marchio nel 1996. Se oggi Grande è uno degli stilisti haute couture più apprezzati è anche perché veste le donne più belle e famose (per citarne soltanto una, Belen Rodriguez che a Sanremo era appunto vestita da Anton Giulio), ma nelle sue interviste sottolinea sempre che non bisogna avere un fisico perfetto per indossare le sue creazioni. Infatti, quando disegna un modello pensa a una donna non bellissima, ma dalla grande personalità, una di quelle che quando entrano in una stanza si fanno subito notare e poi ricordare a lungo. Ma il successo delle sue collezioni non è soltanto legato alla visibilità dovuta ai riflettori dello star system, bensì alla qualità di capi che sono realizzati totalmente a mano, affidandosi all’esperienza artigianale della sua terra, in laboratori dove addirittura non si usa la macchina da cucire. Inevitabile, viste le sue origini calabresi, accostarlo alla figura del più famoso figlio di questa regione, Gianni Versace. Anche se ormai Anton Giulio non è più un ragazzo prodigio, una bella promessa della Calabria, ma un professionista affermato nel mondo dell’alta moda. Tra le dive che vestono i suo abiti Valeria Marini, Alba Parietti, Nina Moric, Aida Yespica, Pamela Prati, Belen Rodriguez, Anna Kanakis, Eva Grimaldi, Elenoire Casalegno, Anna Valle, Claudia Gerini, Natasha Stefanenko, Martina Colombari, Cristina Chiabotto, Manuela Arcuri, Anna Falchi.
- Ramón Béjar Perfumes
Ramón Béjar offre una selezione raffinata di profumi, estremi ed esclusivi, estratti dalle materie più nobili della nostra amata natura. Tutto creato con passione, amore e alchimia, nel più puro spirito della profumeria. É soprattutto una filosofia, un nuovo modo di intendere la profumeria in cui le essenze e le piante più sofisticate del nostro pianeta danno vita a collezioni uniche e squisite di profumi con edizioni limitate e numerate. Connubio tra naturalezza e raffinatezza, un nuovo modo di comprendere e sentire i profumi in modo unico. Tutte le fragranze Ramón Béjar sono arricchite con le migliori essenze naturali sovradimensionate del nostro pianeta che rendono ogni pezzo un'opera d'arte unica e selettiva di alta profumeria. Un nuovo concetto a metà tra il profumo e l'opera d'arte; il nostro marchio è il risultato della dedizione e dell'affinamento delle competenze necessarie per produrre qualità estrema, squisitezza e raffinatezza. Un tocco di adorazione per la bellezza suprema che trasforma ogni fragranza in un autentico oggetto di potere. Ramón Béjar, uno dei migliori profumieri al mondo e creatore di fragranze di nicchia acclamate a livello internazionale che lo hanno elevato a principale conciliatore tra la profumeria orientale e quella occidentale. Ramón Béjar ti offre la sua migliore selezione di profumi, estremi ed esclusivi, estratti dalle materie naturali più nobili del mondo. Oltre ad essere un profumiere, artista e sognatore, Ramón Béjar si distingue per la sua grande sensibilità, gusto e intuizione; qualità che lo portano a creare combinazioni di profumi altrimenti inimmaginabili capaci di suscitare le sensazioni più straordinarie. Da quando ha scoperto la sua passione per il profumo sotto l'ala protettrice di un maestro orientale che gli ha insegnato i segreti di questa tradizione, si è dedicato all'arte della profumeria, lasciando dietro di sé la creazione di alcune fragranze che trascendono i confini della storia per la loro delicatezza. Ramón Béjar, credendo fermamente nel suo lavoro di profumiere, segue la sua vocazione di creare quelle che chiama "Esperienze Olfattive per l'Anima", fragranze che si collocano tra gioielli e opere d'arte, solo per coloro che osano indossare il suo sigillo unico di identità e sperimentare il potere, la spiritualità e il misticismo trasmessi dai suoi profumi.
- Premio: "Penisola Sorrentina" all'attrice Giorgia Fiori.
Il 27 Ottobre alle ore 19:30 ci sarà l'appuntamento nello storico Teatro Armida per la premiazione all'attrice Giorgia Fiori. Ad inaugurare la prima delle due serate promosse con la partnership di RAI Cinema Channel. Ad aprire i lavori il sindaco Massimo Coppola per la 28esima edizione del "Premio Penisola Sorrentina". Tra i premiati ci sarà l'attrice marchigiana Giorgia Fiori. La manifestazione sarà presentata dal Patron Mario Esposito e dall'autrice Rai Raffaella Salamina. L'attrice impegnata in questi giorni a Roma per le riprese del film "Cyrano", è stata anche protagonista del film "New Life" di Ivan Povidoro, uscito questa estate nelle sale. La vedremo presto al cinema come co-protagonista in due Lungometraggi: "La spiaggia dei Gabbiani" e "Ancora volano le Farfalle". Ad essere premiati oltre all'attrice, sarà premiato il cantante italo argentino Diego Moreno. Un altro premio andrà per la migliore promozione audio visiva allo Spot di "Unavi", presieduta da Paola Redaelli, con la voce di Luca Ward; associazione che si batte per la tutela delle vittime e dei familiari vittime di violenza.
- L'Arte della Riservatezza di Giorgio Armani e l'addio in maniera elegante.
Giorgio Armani. Non è solo un designer di fama mondiale, ma anche il maestro di un'eleganza discreta che ha esteso ben oltre le sue passerelle, fino a diventare il tratto distintivo della sua stessa vita. Per capire Armani, non si può guardare solo ai suoi abiti. Bisogna considerare il suo approccio alla vita, che è l'esatto contrario di quello di molte altre icone della moda. Mentre altri stilisti hanno costruito la loro fama attraverso scandali e una vita pubblica esposta, Armani ha scelto la via del silenzio. La sua è una filosofia di sobrietà che si manifesta in ogni sua creazione, ma che trova la sua espressione più autentica nella sua esistenza personale. Armani ha sempre preferito che a parlare fosse il suo lavoro, non la sua persona. Il suo celebre motto, "L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare", riassume perfettamente questo concetto. È un principio che ha applicato non solo al design, ma anche alla sua immagine pubblica. Ha evitato il gossip, le feste mondane e le cronache rosa, proteggendo la sua privacy con una determinazione ferrea. Questa scelta non è un'anomalia, ma la coerenza di un uomo che crede nel valore della sottrazione e nella forza di un'eleganza che non ha bisogno di urlare per essere ammirata. La sua riservatezza non è solo un tratto caratteriale, ma è profondamente legata alla sua storia. Il legame più significativo della sua vita è stato quello con il suo compagno e socio, Sergio Galeotti. Il dolore forgiò un nuovo Armani, un uomo ancora più perfezionista e instancabile. La sua estetica si fece ancora più essenziale, una celebrazione della sobrietà e di un lusso che non aveva bisogno di urlare. Ogni capo divenne un'espressione di un'eleganza interiore, il riflesso di un'anima che aveva affrontato il buio e ne era uscita più forte. Negli anni successivi, l'impero Armani si espanse in maniera esponenziale, un testamento vivente della sua incredibile resilienza. Dalle linee più giovani come Emporio Armani, all'alta moda di Armani Privé, fino agli hotel e ai ristoranti. Ogni nuovo passo era un modo per onorare il ricordo di Sergio Galeotti e dimostrare che il loro sogno non era destinato a morire. La storia di Giorgio Armani è un potente promemoria che anche nelle perdite più dolorose, si può trovare la forza per rinascere. Il suo impero non è solo un monumento alla moda, ma anche un tributo a un amore, un'incredibile testimonianza di come il dolore, se incanalato, può diventare il più grande catalizzatore per la grandezza. È stato Galeotti a spingerlo a fondare l'azienda nel 1975, e la sua scomparsa prematura nel 1985 ha lasciato un vuoto incolmabile. Armani ha ammesso che la perdita lo ha spinto a prendere il controllo totale del suo impero. Questo ha consolidato il suo bisogno di autonomia e di protezione del proprio mondo interiore, un mondo che ha sempre tenuto al riparo dagli occhi indiscreti. Oggi, a quasi novant'anni, Giorgio Armani continua a essere un pilastro della moda italiana e internazionale. Il suo successo non si basa sull'immagine di una star, ma sulla solidità di un lavoro instancabile e di una visione chiara e coerente. Ha dimostrato che si può diventare un'icona mondiale e un simbolo del Made in Italy senza cedere all'esposizione mediatica. In un'epoca in cui l'esibizione è la moneta corrente, la figura di Giorgio Armani ci ricorda il valore inestimabile della discrezione. Un valore che non è solo un tratto di carattere, ma una vera e propria arte di vivere e di creare. "Il mio rimpianto? Non aver avuto figli" Nonostante abbia sempre evitato di parlare apertamente della sua vita intima, in alcune occasioni Giorgio Armani ha espresso con sincerità il suo più grande rimpianto: non aver avuto figli. Questo emerge come una confessione toccante, che rivela un lato umano e vulnerabile del "Re della moda", al di là della sua immagine di uomo d'affari inarrestabile e solitario. Questa ammissione si inserisce perfettamente nel quadro della sua vita completamente dedicata al lavoro. La sua professione è stata la sua ragione d'essere, la sua passione totalizzante, a cui ha sacrificato quasi tutto. A tal proposito, in un'altra intervista, aveva anche affermato che uno dei suoi rimpianti era quello di aver dedicato troppo tempo al lavoro e troppo poco agli amici e agli affetti. La motivazione dietro questa scelta, o forse mancanza di scelta, è da ricercare nella sua natura perfezionista e nel suo bisogno di controllo totale. Il suo stile di vita non gli avrebbe consentito di essere il padre che avrebbe voluto. In un'intervista, ha spiegato che non ha mai avuto il tempo per sedersi a un tavolo e pensare seriamente a mettere su famiglia. La sua vita, interamente assorbita dalla creazione del suo impero, non ha lasciato spazio per costruire un nucleo familiare tradizionale. Il rimpianto per un figlio si lega a doppio filo con la questione della sua eredità e del futuro della sua azienda. Avendo mantenuto l'azienda indipendente e non volendo cederla a grandi gruppi, la sua successione è stata un tema di grande dibattito. Armani ha sempre pensato a una "successione organica", che coinvolgesse i suoi familiari più stretti, come la nipote Silvana, e i collaboratori storici, come Leo Dell'Orco. Non avendo un erede diretto, ha cercato di creare una famiglia all'interno della sua azienda, affidando il suo lascito a coloro che hanno condiviso con lui una vita di sacrifici e successi. Il rimpianto di Giorgio Armani per un figlio non è solo una confidenza personale, ma un aspetto che getta luce sulla sua intera esistenza. Un'esistenza in cui la passione per il lavoro ha prevalso su ogni altra cosa, lasciando il segno su un uomo che, nonostante il suo immenso successo, non è stato immune dalla malinconia e dalla consapevolezza di aver rinunciato a qualcosa di fondamentale per la sua vita. L'addio di Armani in modo silenzioso... Nel giorno 4 Settembre 2025 Giorgio Armani si spense....era circondato dai suoi affetti più cari e dai collaboratori più fidati al momento della sua scomparsa. La scelta di morire nella sua casa milanese, simbolo del suo impero e della sua vita, riflette la sua profonda lealtà alla città che lo ha consacrato. Coerentemente con la sua natura schiva e riservata, i funerali di Giorgio Armani si sono tenuti il giorno 8 Settembre 2015 alle ore 15:00 in forma strettamente privata, con la sola partecipazione dei familiari e dei collaboratori più stretti. Questa decisione riflette il suo desiderio di evitare clamore, anche nel momento dell'addio finale. Questo giorno i negozi della meson sono rimasero chiusi nel rispetto della famiglia e del suo creatore. Il suo ultimo messaggio lasciato al mondo citava queste parole: «Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e la realtà. È da lì che tutto comincia». GIORGIO ARMANI.
- PINACOTECA DI BRERA E BANCA IFIS RIPORTANO A MILANO LA BELLEZZA IDEALE DI ANTONIO CANOVA
Milano, 15 maggio – Pinacoteca di Brera e Banca Ifis riportano a Milano la bellezza ideale di Antonio Canova. A partire dal 16 maggio 2025, apre al pubblico “La bellezza e l’ideale. La collezione Canova di Banca Ifis e la Pinacoteca Viaggiante”, la nuova rassegna interamente dedicata ad Antonio Canova che ha come proprio fulcro i 12 busti dello scultore neoclassico che Banca Ifis ha recuperato e restaurato per portarli, insieme alla Pinacoteca di Brera, per la prima volta a Milano. L’esposizione sarà accolta nella Sala 1 della Pinacoteca di Brera che introduce il visitatore nella storia delle collezioni e ora, più in generale, de “La grande Brera”. Il riallestimento di uno spazio così importante – il primo dal 2018 – richiama, da un lato, l’apporto di Antonio Canova alla formazione della collezione di gessi da destinare agli allievi dell’Accademia e, dall’altro, il ruolo dei mecenati che, nel tempo, hanno accresciuto il patrimonio della Pinacoteca. Oltre ai 12 busti provenienti dalla collezione di Banca Ifis, il percorso espositivo è arricchito anche dal ritorno a Brera dopo oltre cento anni della Vestale , busto in marmo realizzato da Antonio Canova tra il 1818 e il 1819. A questa, si aggiunge inoltre una serie di piccole riproduzioni in smalto dei dipinti della collezione di Giovanni Battista Sommariva, politico e collezionista d’arte, vicino alle istanze napoleoniche, donate da Emilia Sommariva Seillière nel 1973 alla Pinacoteca. L’iniziativa, curata da Chiara Rostagno e Valentina Ferrari, consolida la collaborazione tra la Pinacoteca di Brera e Banca Ifis, iniziata lo scorso dicembre con la mostra dedicata a Mario Ceroli, che ha inaugurato gli spazi di Palazzo Citterio. “La scelta di aprire il percorso espositivo della Pinacoteca – afferma Angelo Crespi, Direttore Generale Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio, Biblioteca Nazionale Braidense - con un’esposizione di Canova, risolve in modo magnifico un luogo che ha avuto negli anni numerose destinazioni: da galleria per mostre temporanee, a introduzione alla visita, a semplice disimpegno per funzioni accessorie al museo. Il riallestimento si è concentrato sul grande scultore, potendo contare sul generoso prestito a lunga scadenza di Banca Ifis che ha messo a disposizione della Pinacoteca di Brera 12 teste in gesso dello scultore veneto di esemplare significanza”. “Questa teoria di busti – prosegue Angelo Crespi - ha inoltre permesso di esporre, al centro, il marmo della Vestale di Canova, dando corso all’idea del nuovo “Dipartimento di scultura e arti decorative” di ricollocare nel percorso museale anche le sculture della nostra collezione, espunte per ragioni museografiche fin dal 1902 e depositate in altri istituti. A contraltare di Canova si è deciso, ed è un altro ritorno, di allestire la cosiddetta “pinacoteca viaggiante” della collezione di Giovanni Battista Sommariva. L’idea è di rendere omaggio al Neoclassicismo, lo stile sotto la cui egida si fondò Brera, preconizzato dai grandi illuministi milanesi celebrati nel pantheon del nostro loggiato, e realizzato da quel manipolo di straordinari artisti che ne alimentarono le mura: Andrea Appiani, Giuseppe Bossi, Antonio Canova”. “La bellezza, oltre che estetica, racchiude in sé una dimensione etica che incide sugli animi e che, oggi più che mai, occorre promuovere per diffondere ideali di pace e solidarietà. Per questo motivo, come Banca Ifis, siamo felici di mettere le opere della nostra collezione al centro del progetto promosso dalla Pinacoteca di Brera che propone l’ideale di bellezza come elemento essenziale per la vita umana. Il sostegno di Banca Ifis alla conservazione e promozione della cultura, a fianco delle principali istituzioni museali italiane, raggiunge un nuovo traguardo con l’esposizione La Bellezza e l’Ideale. I gessi di Antonio Canova provenienti dalla nostra collezione accolgono oggi, all’ingresso del percorso espositivo della Pinacoteca di Brera, i visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Con questa iniziativa, proseguiamo il nostro sostegno alla Pinacoteca che è iniziato con la sottoscrizione del “Patto per Brera” ed è quindi proseguito a Palazzo Citterio con la mostra La forza di sognare ancora dell’artista Mario Ceroli”, dichiara Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis . “Collezionismo di ricerca, sostegno alle giovani voci contemporanee, impegno nei progetti culturali aperti al pubblico: il ruolo degli istituti di credito più illuminati si sta facendo sempre più determinante nel sistema dell'arte nel suo complesso, e sta contribuendo ad aumentare l'offerta culturale grazie alle proprie collezioni, ai propri progetti espositivi, al sostegno di quelli realizzati dalle istituzioni pubbliche, facendo la propria parte nella costruzione di una relazione sempre più virtuosa tra pubblico e privato - sottolinea Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano . In questa occasione, Brera contribuisce al dialogo tra le opere di Canova con uno splendido marmo, La Vestale , e altre opere appartenenti alle collezioni pubbliche, offrendo ai visitatori un focus nuovo e originale su un artista che ha fatto la storia dell'arte e di Brera stessa, nel cui cortile d'onore troneggia dal 1859 il capolavoro in bronzo realizzato da Canova stesso, il Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore ”. I busti appartenenti alla collezione di Banca Ifis sono stati realizzati tra il 1807 e il 1818. Le opere, di dimensione compresa tra i 50 e i 60 centimetri, sono state ritrovate all’interno di Villa Canal alla Gherla, in provincia di Treviso, e restaurate a cura della Banca. In due di essi – Paride e Beatrice – si nota la presenza delle cosiddette répere , ovvero piccole borchie usate dagli sbozzatori dello studio di Canova come punti di trasporto dal gesso al blocco di marmo per la realizzazione della scultura. Quanto ai soggetti, s’incontrano alcuni dei maggiori capolavori di Canova, come Ebe , Tersicore , la Venere italica , l’idea personificata di Pace , oltre ai ritratti di quattro figure femminili appartenenti alla famiglia di Napoleone Bonaparte, ovvero Paolina Borghese, Carolina Murat, Elisa Baciocchi Bonaparte e Letizia Ramolino Bonaparte. Il percorso espositivo prosegue idealmente sull’asse visivo del Napoleone come Marte pacificatore dell’artista neoclassico, calco in gesso della scultura in bronzo posta nel primo cortile dell’Accademia di Brera. L’opera è stata recentemente restaurata e ricollocata nella sua posizione originaria al centro della sala 15 della Pinacoteca, in occasione della celebrazione dei 200 anni dalla sua fondazione. Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Contemplazioni. Ifis art Ifis art è il progetto ideato dal Presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio , che raccoglie tutte le iniziative realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori. L’iniziativa si articola in una serie di progettualità, a partire dalla collezione che la Banca ha acquisito nel tempo, costituita da oltre 120 opere di più di 70 artisti, che spazia dall’arte classica a quella contemporanea. Alcune opere della collezione hanno trovato la loro casa naturale nel Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis, curato da Giulia Abate e Cesare Biasini Selvaggi, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg, a Mestre. Il Parco ospita, ad oggi, 24 opere plastiche di 15 maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert, Jaume Plensa, Giuseppe Penone, Nico Vascellari e Davide Rivalta. La missione del Parco comprende, attraverso progetti anche temporanei (mostre, performance, workshop, giornate di studi), la “coltivazione” della biodiversità (ambientale, sociale, economica, ecc.), dell’inclusione, dei valori e diritti collegati, e di reti sinergiche tra le imprese e il terzo settore della creatività contemporanea, prerequisito per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile nella nuova era della “economia della conoscenza e della giustizia sociale”. A inizio anno l’Ufficio Studi di Banca Ifis ha misurato i risultati prodotti dal Parco Internazionale di Scultura da un punto di vista sociale, secondo il modello di misurazione d’impatto sviluppato dalla Banca con il Politecnico di Milano. Stando alle risposte dei 500 visitatori intervistati, il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis genera un moltiplicatore pari a 3,9: tradotto in termini pratici, un euro investito dalla Banca nel Parco genera quasi 4 euro di valore sociale per il territorio. Questo valore arriva addirittura a 5,3 se si prende in considerazione il cluster dei partecipanti ai workshop che la Banca ha organizzato nel corso del 2024 in collaborazione col Ministero della Cultura nell’ambito della Biennale di Venezia Partendo dal Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis, il progetto Ifis art punta a “democratizzare” l’arte, rendendola sempre più accessibile e fruibile anche ad un pubblico meno avvezzo alla materia. Per farlo, Ifis art punta sulla forza dei nuovi canali digitali. La Banca ha, infatti, sviluppato un’innovativa app – fruibile sia da web che da mobile – nella quale il racconto delle singole opere viene accompagnato da contenuti video inediti, storytelling e interviste agli artisti. La app è disponibile da oggi su App Store e Play Store o all’indirizzo. Tra le progettualità più significative di Ifis art vi è poi il recupero e il restauro di The Migrant Child , l’opera realizzata da Banksy a Venezia, uno dei soli due lavori ufficialmente riconosciuti dall’artista sul suolo nazionale. L’opera, che rischiava un irrimediabile quanto veloce deperimento a causa della sua esposizione all’acqua di Venezia e al maltempo, porta con sé un valore artistico e sociale elevato: attraverso il linguaggio della pittura, Banksy diffonde infatti un messaggio di speranza e pace che richiama i valori della Carta Onu del 1948 sulla tutela dei diritti universali dell’uomo. L’impegno della Banca per proteggere il murales ha l’obiettivo di tenere vivo questo messaggio. Oltre a mettere in sicurezza l’opera, Banca Ifis ha inoltre acquistato Palazzo San Pantalon, l’immobile che lo ospita, e che sarà trasformato in uno spazio espositivo per giovani street artist, in collaborazione con la Biennale di Venezia.
- Per la Milano Fashion Week torna l'evento Top più gettonato :“Catwalk Milan”
La prestigiosa sala "New York" dell'Hotel Nhow, sita in via Tortona 35 a Milano, ospiterà la seconda edizione delle sfilate "Catwalk Milan", un evento ideato e prodotto da Gianluigi Resta, figura di spicco nell'organizzazione di eventi moda italiani ed internazionali. "Catwalk Milan" nasce come un format esclusivo dedicato a stilisti italiani e internazionali desiderosi di presentare le loro collezioni A/I 2025-2026 a una platea selezionata di addetti ai lavori, buyer internazionali, giornalisti e opinion leader del settore. Un'opportunità unica per brand emergenti e affermati di mostrare il loro talento durante la prestigiosa Milano Fashion Week, evento di riferimento nel panorama della moda mondiale. Un format innovativo e internazionale L’evento si distingue per la sua formula innovativa, che unisce l’eleganza della sfilata alla possibilità di networking esclusivo tra stilisti, aziende e professionisti del settore. La passerella ospiterà le collezioni di designer di fama, tra cui Anton Giulio Grande, Martina Donzella, Antonio Tarantino e DB Soul, con creazioni esclusivamente Made in Italy che esalteranno il connubio tra artigianalità, ricerca stilistica e innovazione. La produzione dell’evento, curata da Gianluigi Resta, fondatore di GR Events & Communication ed il suo intero Team, composto da professionisti del settore, garantirà un evento impeccabile con la regia delle sfilate affidata a Titti Baiocchi, regista dalla grande esperienza con aziende blasonate; un'attenta cura nei dettagli e una visione avanguardistica dell’evento per valorizzare il talento, l’artigianalità e l'originalità dei brand partecipanti. Un evento glamour e di prestigio "Catwalk Milan" attira ogni anno un pubblico d’eccezione, composto da rappresentanti di testate di settore, buyer, influencer e celebrities, consolidandosi come un appuntamento imperdibile nel calendario della Milano Fashion Week. L’edizione 2025 si preannuncia ancora più esclusiva, con un'attenzione particolare alla sostenibilità e alle nuove tendenze del fashion design. Partner e Media Un ringraziamento speciale va ad Assomoda nostra partner e ai partner tecnici MBA Academy per il trucco e Casarpege per l’hairstyling, oltre agli sponsor che supporteranno l’evento, tra cui Venegas Group, ITC World Organizations, Spazio Spiga, Light Fiber. Per la degustazione dell’aperitivo uno speciale ringraziamento a Giosuè di Molfetta e Angela Fiammata per il loro coordinamento e supporto nel coinvolgimento dei brand del Food & Beverage nostri partner, Ciro Flagella, Etnaly, Facula, Fragranze Mediterranee, cantine Bosco, caffè Kenon. La copertura mediatica sarà assicurata da Gazzetta di Milano, media partner ufficiale, Fashion TV International e da rinomate testate e magazine specializzati noi di Amore World Magazine saremo presenti come Media Partner ufficiali e come noi saranno presenti : Celebre Magazine, Donna Oggi, Fashion Luxury Info, The Fashion Colors, LifestyleMadeinItaly Web Magazine, Rinascimento, Luxury Investment, Moda & Lifestyle, Pianeta Tv News, Radio Fashion, Arte’s . Giornale|TV, Dress Code, Eventi Magazine, EXTRA e Mondo Spettacolo. Un’occasione unica per il mondo della moda L’evento offrirà ai presenti non solo la possibilità di ammirare da vicino le nuove collezioni degli stilist, ma anche di interagire direttamente con attività di matching, creando sinergie e nuove opportunità di collaborazione fra gli ospiti. "Catwalk Milan" si conferma quindi un punto di riferimento per chi opera nel settore moda, unendo business, creatività e innovazione in un’unica straordinaria esperienza.
- Dave Amantea lo Chief Design Officer di Automobili Pininfarina.
Nato a Torino, culla dell’automobile italiana, Davide Loris Amantea, Cresciuto a Nichelino, in una famiglia operaia. Il padre (Vittorio) in Fiat, la madre (Rita) in Lavazza Dave ha respirato fin da piccolo l’odore del metallo e della fatica, ma anche quello dei sogni. Dopo l’Istituto Tecnico GB Pininfarina di Moncalieri, un professore intuì il suo talento e lo indirizzò allo IED. Per potersi permettere gli studi, Dave lavorò per due anni e mezzo come operaio specializzato, lavorando a turno fisso dalle 6 del mattino fino alle 14:30, frequentando i corsi serali con una determinazione incrollabile. Davide si laureò con una tesi su McLaren premiata e supervisionata da Anthony Sheriff nel 2006. La 500 Abarth, la Lancia Delta HPE e l'Alfa Romeo 4C Concept, fino ad approdare in Maserati, contribuendo alla Kubang Concept e ai dettagli di Ghibli e Quattroporte. Dave ebbe l'onore di far parte della famiglia ltalidesign Giugiaro e a da quella esperienza fece sue le regole del Made in Italy: innovazione, eleganza, razionalità questo gli permise di avere una visione dell'automotive a 360°. Visse realtà diverse dall' Europa con i prototipi del Gruppo Volkswagen passando per l'Inghilterra con i suv del gruppo Jaguar Land Rover. Mai viaggi per Dave non si fermarono solo in Europa , una mattina prese un volo in direzione per la Cina in cerca di nuovi stimoli e li ebbe pane per i suoi denti.. la possibilità di affacciarsi alla realtà dell'elettrico con la casa automobilistica Nio, in questa realtà sfidò la lege dei tempi serrati. Un'esperienza che gli apri gli occhi su un mondo in rapida evoluzione. Grazie al programma immersion Trip, Dave capì dove lui aveva un potenziale inesplorato, creare Vision e fare strategia era la sua vocazione naturale. Serve una conoscenza tecnica del progetto per dialogare bene con gli ingegneri ma anche un buon under standing di Brand e prodotto per affinare una visione che risultasse coerente. Il ritorno a casa in Automobili Pininfarina Nel 2018, l’allora CEO di Automobili Pininfarina, gli propose di unirsi all’Azienda. Dave accetò, tornando a Torino come Exterior Design Director. Il primo progetto fu Battista, hypercar GT elettrica, simbolo di innovazione e artigianalità italiana. Un sogno che si realizzava, un tributo al fondatore di Pininfarina, “Battista”. Il progetto prese forma tra Roma, Pebble Beach e New York, disegnato a quattro mani tra Pininfarina S.p.A. e Automobili Pininfarina. Nonostante le difficoltà del Covid, nel 2019 Battista fu presentata ma solo nel 2021 fu lanciata in produzione , vincendo premi prestigiosi come il Concorso d’Eleganza a Villa d’Este, unica auto elettrica ad aver raggiunto un riconoscimento così prestigioso. La visione del Lusso del futuro: Pura Philosophy nel 2022, con la nomina a Chief Design Officer, Dave guidò la strategia stilistica del brand. Nacque così la Pura Philosophy ,incarnata dalla show car Pura Vision, simbolo del futuro del lusso. Da questa visione nacque anche la Barchetta95 (B95),voluta fortemente dall’attuale CEO di Automobili Pininfarina, Paolo Dellachà, e battezzata dal compianto Paolo Pininfarina stesso, emozionato nel vederla per la prima volta. Fu lui a dare il nome a questa vettura unica che sarà prodotta in soli 5 esemplari. Oggi, dopo sette anni, Automobili Pininfarina è pronta al grande salto e Dave è lì, al timone del design, con lo stesso fuoco negli occhi di quel ragazzo che disegnava auto durante le lezioni di fisica. Nel 2023, Dave è stato inserito nella prestigiosa lista Bloomberg’s 50 Ones to Watch, come designer emergente a Los Angeles. Due anni dopo, l’11 giugno 2025, proprio nella sua città natale, Torino, presso il Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO), è stato insignito del titolo di Design Rising Star 2025 da una giuria internazionale di esperti. L’evento, organizzato da Automotive News Europe e giunto alla sua diciannovesima edizione, ha celebrato i talenti emergenti del panorama globale, con la partecipazione di icone del settore come Giorgetto Giugiaro e Peter Schreyer. Durante la cerimonia, Dave ha colto l’occasione per rendere omaggio a una figura fondamentale nella sua vita: suo padre Vittorio, che gli trasmise un consiglio prezioso — “Impara l’arte e mettila da parte” — un invito all’umiltà, alla curiosità e alla condivisione del sapere. Con emozione, ha ringraziato pubblicamente anche il suo primo grande mentore, il Maestro Giugiaro, che gli ha insegnato — direttamente e indirettamente — la vera essenza del design. È stato proprio lui a fargli comprendere la sottile ma fondamentale differenza tra essere un artista e un vero designer. Cosa riserverà il futuro di bello per Dave? Solo il tempo potrà raccontarcelo , una cosa è certa regalerà ancora al mondo capolavori con la sua visione , dando spazio alla sua unicità e creatività. AUTOMOBILI PININFARINA..la storia automobilistica più emozionante che si possa immaginare. .. Progettati, sviluppati e realizzati in Italia, tutti i modelli vengono venduti e assistiti nella maggior parte dei principali mercati mondiali. Automobili Pininfarina è un investimento al 100% di Mahindra & Mahindra Ltd e deve il suo nome alla firma di un accordo di licenza del marchio tra Pininfarina SpA e Mahindra & Mahindra Ltd. Il Gruppo è pioniere nel campo della mobilità intelligente e sta rivoluzionando gli sport motoristici e lo sviluppo automobilistico in molti settori diversi, tra cui la Formula E. La gestione e guidata da Paolo Dellachà amministratore delegato, guidata da lui Automobili Pininfarina e pronta ad affrontare ogni sua prossima fase di evoluzione. Dellachà è un ingegnere di grande esperienza e in precedenza ha ricoperto posizioni di rilievo in Ferrari e Maserati, prima di entrare in Automobili Pininfarina nel 2018 come parte del team dirigenziale responsabile del lancio della nuova casa automobilistica italiana Le radici italiane di Automobili Pininfarina sono arricchite dal contributo di un team di pionieri nel settore automobilistico di lusso, organizzati in sedi in tutta Europa, contiamo su un team di professionisti del settore automobilistico di fama mondiale, con esperienza ai vertici della creazione di auto di lusso e ad alte prestazioni, per garantire un percorso senza intoppi nella creazione di veicoli di lusso. A dicembre 2023, il team è composto da 100 dipendenti di 20 nazionalità diverse. Situata nel Nord Italia, Cambiano è la sede centrale di Automobili Pininfarina e il cuore e l'epicentro del DNA del marchio. Cambiano ospita il polo di design, ingegneria e gestione operativa dell'azienda, centrale per tutti i programmi di sviluppo veicoli. La nostra prima hypercar, Battista, è realizzata a mano in un atelier di assemblaggio dedicato a Cambiano, Torino. In posizione strategica, Cambiano si trova a soli 30 minuti di auto dal Politecnico di Torino, una delle università di ingegneria più rinomate d'Italia, celebre per aver formato alcune delle menti più brillanti dell'eccellenza automobilistica italiana.
- DJ Rimo: due fratelli, un ritmo che diventa destino
Ci sono storie che non si raccontano soltanto: si sentono. Vibrano dentro, crescono, si intrecciano con la vita, con i sogni, con le radici. È così che nasce DJ Rimo, un duo italiano con sangue bulgaro nelle vene e un dono rarissimo: trasformare le emozioni in suono. Edoardo Stoyan Rimoldi e Riccardo Raico Rimoldi non sono solo due fratelli. Sono due anime che hanno scelto di parlare al mondo attraverso la musica. Il loro nome è un manifesto: Ritmo, Intrattenimento, Musica, Originalità. Tutto comincia nel 2015, quando scoprono cosa significa davvero stare dietro una console: non solo tecnica, ma visione, coraggio, identità. Prima ancora di un progetto, c’era un sogno. Ma quello che arriva dopo… è storia. Nei loro beat pulsa l’eco dei grandi nomi che li hanno ispirati — Avicii, Swedish House Mafia, Daft Punk, David Guetta — ma il loro suono ha qualcosa di più intimo, più vero. Riccardo porta il cuore della batteria, Edoardo l’anima della tastiera. Insieme creano armonie che non si dimenticano. Il 2020 porta luce in un momento buio, e Light — il loro primo brano — è la rinascita. Oltre centomila ascolti, ma soprattutto una promessa: non ci fermeremo. Da lì il mondo li ascolta. Don’t Stop esplode con Blanco y Negro Music. Don’t Feel The Same conquista anche We Rave You. E ogni volta, il pubblico risponde: a voce alta, a passo di danza, a occhi chiusi. Poi arriva Let Me Lose, che non è solo musica — è una confessione sonora. È il coraggio di perdersi per potersi ritrovare. Ma i DJ Rimo non smettono mai di sognare. E un nuovo capitolo sta per cominciare: I Still Dream, in collaborazione con Barmuda. Una traccia che unisce respiro, voce, emozione, e che promette di toccare chiunque abbia ancora un sogno in sospeso. Il 2025 è l’anno delle svolte. Accolgono Harvy, cantautore toscano, e producono il suo primo singolo Resto Qui: una dichiarazione, un atto di presenza, un cuore che resta, anche quando tutto cambia. In parallelo, pubblicano un mixtape elettronico dove ogni passaggio è un viaggio: dalla house alla tech-house, dal battito al respiro. Suona nelle radio italiane, ma anche in Germania, Spagna, Argentina, Svizzera. La loro musica non conosce confini. Perché i sentimenti non ne hanno. E poi, l’approdo nell’universo che trasforma il suono in stile: Milano Fashion Week. Il 26 settembre 2025, a Palazzo Visconti, DJ Rimo non si limitano a suonare. Dirigono. Creano. Dipingono l’aria di vibrazioni che diventano parte della passerella, della moda, della visione. Fashion Art and More International Luxury Event diventa un luogo in cui la musica non accompagna: eleva. Seduce. Vive. Oggi, DJ Rimo non sono semplicemente due nomi da line-up. Sono una storia di fratellanza, coraggio e talento. Una storia di radici e di futuro. Una storia che si balla, si sente, si vive. Perché la loro musica non è fatta solo per riempire lo spazio. È fatta per riempire il cuore.












