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- LA NUOVA ERA ELETTRICA FIRMATA LOTUS.
Lotus Eletre è il primo SUV elettrico della storia del marchio britannico, che può contare su una potenza di oltre 600 CV e capacità di ricarica rapida fino a 350 kW. Arriva ufficialmente il primo SUV elettrico sportivo della storia Lotus. Il suo nome è Lotus Eletre e appartiene alla categoria degli Hyper-SUV con oltre 600 CV, tecnologia a 800 V e ricarica rapida fino a 350 kW. L’Eletre è il primo di una nuova gamma di veicoli elettrici ad alte prestazioni ad essere costruito in un nuovissimo stabilimento di produzione all’avanguardia a Wuhan, in Cina. L’auto è stata “Born British, Raised Globally”, con un design guidato dal Regno Unito, supportato da un lavoro collaborativo con team in Cina, Svezia e Germania. Il design generale degli esterni e degli interni è stato curato da un team internazionale con sede presso il Lotus Tech Creative Center (LTCC) nel Warwickshire, nel Regno Unito. Nuovo Lotus Eletre SUV elettrico Il SUV elettrico Lotus Eletre è costruito su una nuovissima architettura di veicoli elettrici dedicati da 800 V con sistema di distribuzione dell’energia integrato ad alta tensione. Eletre è equipaggiato con una batteria da oltre 100 kWh che alimenta due motori elettrici, i quali sprigionano una potenza totale superiore ai 600 CV. Lo scatto è fulmineo e tipico di un’auto elettrica: 0-100 km/h sotto ai 3 secondi. L’autonomia supera i 600 km e, grazie alla ricarica rapida fino a 350 kW, può ripristinare 400 km in circa 20 minuti. Inoltre viene fornito con la capacità di serie di accettare una ricarica CA da 22 kW che, ove disponibile, riduce il tempo di connessione. Il pacco batteria piatto “stile skateboard” e i motori elettrici sono vicini al suolo per creare un baricentro basso e garantire prestazioni dinamiche eccezionali. L’elevata densità di energia del pacco batteria offre il miglior equilibrio possibile tra prestazioni e autonomia. Ci sono due motori elettrici, uno che aziona le ruote anteriori e un altro che aziona le ruote posteriori. Un sistema di azionamento elettrico tre in uno integra ogni motore con un controller e un riduttore. L’auto è dotata di quattro modalità di guida, che regolano lo sterzo, le impostazioni degli ammortizzatori, il gruppo propulsore e la risposta del pedale dell’acceleratore. Le modalità Range, Tour, Sport, Off-Road e Individual sono standard su tutte le versioni della vettura. Lotus Eletre caratteristiche esterni Il design della Lotus Eletre è stato guidato da Ben Payne. Un elemento distintivo del design è la sua “porosità”, il principio aerodinamico dell’aria che fluisce attraverso l’auto sotto, sopra e intorno ad essa. La porosità è stata al centro del design dell’Evija, è parte integrante dell’Emira e ha fornito una chiara ispirazione per l’Eletre. È più ovvia dove l’aria viene convogliata sotto il bordo d’attacco dell’auto, emergendo attraverso due prese d’aria nel cofano sopra. Nel frontale spiccano anche i gruppi ottici molto sottili e tecnici che ospitano le luci di marcia diurna e gli indicatori di direzione a scorrimento. Le lampade principali, disponibili con tecnologia Matrix per consentire un uso costante degli abbaglianti senza influire sul traffico in arrivo, sono alloggiate sotto, incassate e parzialmente nascoste. Il frontale integra anche un sensore LIDAR dispiegabile montato nella parte superiore del parabrezza. Tutti i componenti neri sono rifiniti in fibra di carbonio, mentre i pannelli della carrozzeria sono in alluminio. Il coperchio ad apertura elettrica per la porta di ricarica è montato nell’ala anteriore, così come i sensori LIDAR dispiegabili, uno su ciascun lato. Ogni specchietto retrovisore esterno è sostituito da un display ERMD (Electric Reverse Mirror Display), che ospita tre diverse telecamere: una per lo specchietto retrovisore, una seconda per aiutare a creare una vista a 360 gradi dell’auto dall’alto per facilitare il parcheggio e una terza che fa parte delle tecnologie di guida intelligente. Funziona in tandem con il sistema LIDAR di Eletre per fornire una capacità di guida autonoma. Spostandosi sul retro, la striscia luminosa a nastro a tutta larghezza raccoglie la linea caratteristica del profilo. Nella parte posteriore troviamo anche l’esclusivo spoiler del tetto diviso “fluttuante” in fibra di carbonio, una caratteristica di design ispirata agli sport motoristici che evoca le alette delle auto da corsa. Lotus Eletre abitacolo, dentro com’è? ll design tecnico e orientato alle prestazioni è visivamente leggero e utilizza materiali di altissima qualità. L’abitacolo ospita quattro sedili singoli ed è incentrato sul guidatore, con la console centrale alta è ispirato alla Lotus Emira ed Evija. La console centrale include un vassoio con ricarica wireless per telefoni cellulari, nonché due portabicchieri di diverse dimensioni che restano a filo con la superficie fino a quando non sono necessari. Nella fila posteriore si trova un touch-screen angolato da nove pollici per l’infotainment, con un vassoio di ricarica wireless al di sotto. Lotus Eletre infotainment e tecnologia L’infotainment nell’Eletre stabilisce nuovi standard nel mondo automobilistico ed è stato sviluppato in collaborazione tra il team di progettazione nel Warwickshire e il team di Lotus in Cina. Sotto il cruscotto una lama di luce attraversa l’abitacolo, alloggiata in un canale scanalato che si allarga a ciascuna estremità per creare le prese d’aria. Sebbene sembri fluttuare, la luce è più che decorativa e fa parte dell’interfaccia uomo-macchina (HMI). Cambia colore per comunicare con gli occupanti, ad esempio, se si riceve una telefonata, se la temperatura dell’abitacolo viene modificata o per riflettere lo stato di carica della batteria del veicolo. Sotto la luce c’è un “nastro di tecnologia” che fornisce informazioni agli occupanti dei sedili anteriori. Davanti al conducente, la tradizionale chiesuola del quadro strumenti è stata ridotta a una sottile striscia alta meno di 30 mm per comunicare informazioni chiave sul veicolo e sul viaggio. Si ripete sul lato passeggero, dove possono essere visualizzate diverse informazioni, ad esempio la selezione musicale o i punti di interesse nelle vicinanze. Tra i due c’è l’ultima tecnologia touch-screen OLED, un’interfaccia orizzontale da 15,1 pollici che fornisce l’accesso al sistema di infotainment avanzato dell’auto. Si ripiega automaticamente quando non è necessario. Le informazioni possono anche essere visualizzate al conducente tramite un display head-up con tecnologia di realtà aumentata (AR), che è di serie sull’auto. Mentre ogni elemento dell’Eletre può essere controllato digitalmente, alcuni controlli chiave sono duplicati con interruttori analogici. Gli ADAS del SUV elettrico Lotus Eletre Di prim’ordine anche i sistemi intelligenti di assistenza alla guida avanzati (ADAS) a bordo del SUV elettrico Lotus Eletre, molti dei quali sono progettati per essere a prova di futuro in modo che le nuove funzionalità possano essere abilitate tramite aggiornamenti Over The Air (OTA). Molti utilizzano il sistema LIDAR; i suoi sensori dispiegabili sono nascosti quando non sono necessari. Il sistema LIDAR significa che Eletre supporta la tecnologia di guida autonoma end-to-end ed è a prova di futuro per ulteriori sviluppi, realizzabili grazie all’hardware già integrato. Ulteriori funzionalità possono essere aggiunte tramite gli aggiornamenti del software OTA, come e quando consentito dalla regolamentazione del mercato locale. L’Eletre è disponibile con Intelligent Adaptive Cruise Control (ACC); Fronte di supporto per la mitigazione delle collisioni (CMSF); Informazioni sui segnali stradali (STI); Avviso porta aperta (DOW); Avviso di traffico trasversale posteriore (RCTA); Front Cross Traffic Alert (FCTA); Assistente al cambio di corsia (LCA); Rilevamento della presenza di bambini (CPD); Assistenza al mantenimento della corsia con avviso/prevenzione di deviazione dalla corsia (LKA+); freno di stazionamento di emergenza (PEB); Supporto per la mitigazione delle collisioni posteriore (CMSR); e chiamata di soccorso di emergenza (E-Call). Sono presenti punti di ancoraggio per seggiolini per bambini i-Size sui sedili posteriori fuoribordo. Lotus Eletre connessione 5G L’ultima tecnologia di connettività, inclusa la compatibilità 5G, fa parte del pacchetto Eletre. Ciò consente la connessione continua all’auto tramite l’app per smartphone, gli aggiornamenti software OTA e la possibilità di acquistare nuove funzionalità abilitate tramite software non appena diventano disponibili. Un’app per smartphone per i proprietari di Eletre includerà l’accesso a registri di guida, stato del veicolo e di carica, funzioni remote, servizi di localizzazione e una serie di altre funzionalità. SUV elettrico Lotus prezzi, quanto costa La Lotus Eletre è offerta nelle versioni Eletre, Eletre S ed Eletre R, con prezzi che partono da 98.490 euro. Eletre, Eletre S, che costano rispettivamente 98.490 e 124.090 euro, condividono lo stesso powertrain da 621 CV e 710 Nm, per uno 0-100 km/h da 4,5 secondi e una velocità massima di 258 km/h. La Eletre R top di gamma invece è disponibile da 154.890 euro e può contare su un powertrain più potente da 918 CV e 985 Nm di coppia. Tutte e tre le versioni condividono la capacità della batteria da 112 kWh.
- Addio a Renato Balestra. Lo stilista lascia marchio e atelier a figlie e nipote
Si è spento sabato sera in una clinica romana, dopo un breve ricovero. Saranno le figlie Federica e Fabiana insieme alla nipote Sofia a gestire il marchio e l’atelier di piazza Barberini a Roma. Si terranno martedì 29 novembre a Roma nella Chiesa di Santa Maria del Popolo i funerali di Renato Balestra, lo stilista decano dell’alta moda spentosi sabato sera in una clinica romana, all’età di 98 anni. Nel corso della sua lunga carriera ha vestito modelle, attrici, personalità e teste coronate di tutto il mondo. Triestino, nato in una famiglia di ingegneri e architetti, Balestra si avvicina al mondo della moda per caso, quando alcuni suoi amici inviano uno dei suoi bozzetti al Centro italiano della moda. Il suo talento emergerà subito e Balestra abbandonerà gli studi di ingegneria. Dopo l’apprendistato nell’atelier di Jole Veneziani, nel 1954 si trasferisce a Roma, dove lavora per Emilio Schubert, Maria Antonelli e le Sorelle Fontana. Restano nella storia i costumi disegnati per attrici come come Ava Gardner, Gina Lollobrigida e Sophia Loren. Nel 1958 presenta le sue collezioni negli Usa e anche qui conquista dive come Liz Taylor e Claudia Cardinale. Il primo atelier nasce a Roma in via Gregoriana 36 nel 1959 e nel 1961 presenta la sua prima collezione d’alta moda nella Galleria nazionale d’Arte Moderna. È di questi anni il Blu Balestra: un blu brillante che ancora oggi è il simbolo della casa di moda. A fine anni ’60 il brand viene distribuito in diverse parti del mondo e i suoi vestiti saranno indossati da first lady, principesse e imperatrici. Nel 1978 arriva il profumo Balestra e a seguire altri prodotti. E non fa mancare i suoi abiti al teatro, tanto che disegnerà tra gli altri i costumi per “Così è se vi pare” diretto da Franco Zeffirelli e la Cenerentola di Rossini e per il musical Cinderella. Balestra è stato anche il primo stilista ad affacciarsi al mondo della tv: nel 1998 il programma Rosa&Chic su Rai2. Il suo archivio è stato dichiarato dal Mibac “di interesse storico particolarmente importante” nel 2019. Comprende documentazione prodotta dalla metà degli anni Cinquanta fino ai giorni nostri, ed è composto da oltre 40.000 bozzetti e disegni, abiti e lavorazioni sartoriali, rassegna stampa e fotografie.
- "Per Amore" la nuova biografia firmata Giorgio Armani.
Nuova biografia di ‘Re Giorgio’ in uscita, da domani 22 novembre 2022 , per Rizzoli. Una pubblicazione che nasce dal libro illustrato pubblicato nel 2015 dalla stessa casa editrice, ora arricchito da nuovi spunti e riflessioni dello stilista piacentino. Giorgio Armani parla delle sue origini (“Sono nato l’11 luglio del 1934, a Piacenza, una città di duemila anni e più, sulle rive del Po”) e dei suoi inizi a Milano, che lo hanno portato a fondare un impero. Tanto spazio agli affetti, dalla sua famiglia a chi ne sostenuto la crescita professionale; un “racconto di vita” che Armani ha voluto condividere con sincerità e senza l’ostentazione che oggi rilanciano i social. Perché, come scrive lo stilista rubando una citazione di Kandinskij, “Sono come un pezzo di ghiaccio entro cui brucia una fiamma”.
- Fall un film pieno di vertigini....
Dopo gli attentati e le rapine dei precedenti action thriller Final Score e Heist, Fall, il nuovo film di Scott Mann, ci invita a “guardare in alto, soltanto in alto”. Guardare prima alle montagne rocciose e alla scomparsa di Dan (Mason Gooding), caduto durante un’uscita di arrampicata insieme alla fidanzata Becky (Grace Caroline Currey) e all’amica Shiloh Hunter (Virginia Gardner). Quindi alzare lo sguardo in direzione di una torre di trasmissione alta più di 700 metri, dalla cui cima le due sopravvissute vorrebbero spargere le ceneri dell’amante e amico defunto per rendergli omaggio. Una scalata da brivido nel bel mezzo del nulla, destinata a trasformarsi in un incubo votato alla sopravvivenza. Fall è un’opera dall’eco pirandelliana, costantemente in cerca d’autore. Scott Mann guarda in alto, soltanto in alto, forse troppo in alto, dimenticando di curare a dovere le fondamenta di un film che non manca di ambizione, bensì di consapevolezza. Vorrebbe richiamare la saga di Mission: Impossible – in apertura il personaggio di Dan nomina Ethan Hunt e le due attrici protagoniste fanno persino da stuntman di loro stesse – ma manca del fascino dell’icona Cruise e di una scrittura solida e coinvolgente. Potrebbe inserirsi nel filone dei survival movie alla 127 ore, ma scarseggia di intuizioni e di una calibrata introspezione psicologica in grado di elevare personaggi che, purtroppo, rimangono figurine, silhouette prive di spessore ritratte dal regista nella cornice di un tramonto. Presentato al pubblico come “un’esperienza adrenalinica da vivere solo al cinema“, funziona nei brevi intervalli di minutaggio in cui sceglie di giocare con se stesso – durante la scalata Becky, nel tentativo di sciogliere la tensione, canticchia “giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra” – e abbracciare, per dirla alla Scorsese, la dimensione più congeniale del “parco divertimenti”. Brividi e vertigini, tuttavia, lasciano sovente il posto a riflessioni moraleggianti sulla caducità dell’esistenza che, pur sforzandosi di elevare il tono del film, conducono invece la già fragile e traballante struttura del prodotto a collassare su se stessa. E lo spettatore si ritrova solo, disorientato, bloccato nel bel mezzo del nulla con un binocolo in mano, ad osservare in lontananza ciò che il film, svestito degli eccessivi drammi e dei gratuiti colpi di scena, sarebbe forse potuto essere.
- Felipe Saruma e CINEMA VERTICALE
L'artista cinematografico e creatore di contenuti, Felipe Saruma, a 23 anni, con più di 12 anni di esperienza nel settore, è presente sui principali social network, essendo supportato da 16 milioni di followers nel suo spazio digitale, riconosciuto come il primo colombiano ad essere premiato nella categoria "Commedia preferita" ai Tik Tok Awards 2022 e recentemente premiato come "Creatore di contenuti dell'anno" ai Latin Plug Awards 2022 tenutisi a New York, Stati Uniti. SARUMA, è un punto di riferimento per il cinema verticale in America Latina, il suo lavoro è sinonimo di alta qualità, frutto di una forte disciplina e di un carisma incrollabile. In qualità di fondatore e capo visibile della società VERTICAL CINEMA, funge da piattaforma commerciale per quelle aziende o imprese che desiderano pubblicizzare i propri prodotti o servizi.Il suo riconoscimento è tale che lo ha portato a lavorare per multinazionali e marchi di grande reputazione in tutto il mondo . È il marito della collega Imprenditrice e Content Creator Andrea Valdiri, che, oltre ai talenti per i quali si è fatta conoscere a livello nazionale e internazionale, è uno dei cervelli creativi di VERTICAL CINEMA.
- Vertu ha presentato lo smartphone premium Metavertu
Vertu (produttore britannico di telefoni cellulari di alta qualità) ha tenuto una presentazione a Londra, dove ha mostrato il suo nuovo smartphone - Metavertu. Che cosa ha in serbo questa volta... Lo smartphone può passare dalla modalità Web2 (il sistema operativo Android standard installato sulla maggior parte degli smartphone) alla modalità Web3. Quest'ultima serve per memorizzare criptovalute e creare NFT: con un solo clic è possibile trasformare foto e video in NFT. Sono inoltre disponibili un portafoglio di criptovalute, un'app di messaggistica istantanea crittografata, l'accesso a 10 terabyte di storage distribuito in IPFS, un'app VOS per utilizzare il telefono come nodo nella blockchain di Ethereum e l'accesso a un servizio di portineria Vertu attivo 24 ore su 24 con indicazioni per i neofiti e consigli su quali collezioni in uscita vale la pena acquistare. Le caratteristiche principali del Metavertu includono un display AMOLED da 6,67 pollici con risoluzione 2400×1080, cornice in ceramica, vetro zaffiro protettivo, processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, tripla fotocamera e batteria da 4600 mAh. Il modello base è dotato di finitura in fibra di carbonio, 12 GB di RAM, 512 GB di memoria interna e costa 3600 dollari. La versione di fascia alta e più costosa ha 18 GB di RAM, 1 TB di memoria interna ed è rivestita in "pelle di alligatore dell'Himalaya" con oro a 18 carati e diamanti. Costa 41.000 dollari. Le vendite inizieranno il 3 novembre.
- Back to school: make-up per il primo giorno di scuola!
Manca poco al suono della prima campanella e per molte ragazze è importante come si appare il primo giorno di scuola. Il primo giorno, infatti, è un momento importante durante il quale la maggior parte delle ragazze desidera apparire al meglio e splendere, ma rimanendo comunque al naturale. Durante l'anno scolastico difficilmente si arriva tutti i giorni belle e truccate, molte volte si arriva in aula (che sia scuola o università) ancora assonnate e con il segno del cuscino sul viso. Però, generalmente le ragazze i primi giorni voglio mostrarsi belle e carine. Vediamo come creare il trucco perfetto, ma naturale per il vostro rientro in aula. La base è la prima cosa su cui ci focalizziamo. Deve essere ben realizzata: bisogna creare una base molto leggera ed evitare l'effetto "stucco" che non è molto piacevole agli occhi. Se siete ancora un po' abbronzate il vostro normale fondotinta non servirà perchè sarà sicuramente di tonalità diversa, il mio consiglio è quello di usare un normale correttore per coprire le occhiaie ed eventuali imperfezioni e poi sfumare con un po' di bronzer per adattarlo alla vostra abbronzatura. Non dimenticate di mettere un po' di blush che vi rende il viso più roseo e naturale. Per l'illuminante, che nell'ultimo periodo va molto di moda, state bene attente: non esagerate ma applicatelo leggermente sugli zigomi e sotto l'arcata sopraccigliare per creare dei punti luce. Mi raccomando non esagerate! Passiamo agli occhi! Vi consiglio di non usare ombretti, ma piuttosto perdete un po' più di tempo per le ciglia e le sopracciglia. Le sopracciglia ben pettinate vi mostra ben curate, consiglio un gel trasparente o colorato ma senza disegnarle troppo, lasciatele al naturale. Invece vi concedo di esagerare con il mascara! Il mascara è sempre stato un must-have per tutte e, diciamocela tutta, a chi non piace avere delle ciglia belle lunghe e belle colorate? (eviterei mascara di colori diversi dal nero) Le labbra lasciatele al naturale. Oltre a risultare più naturali senza rossetti/gloss, non vi darà nemmeno fastidi durante la giornata e non dovrete preoccuparvi di rovinare il rossetto.
- PUPA: i must have per il make-up
Come per Kiko Milano, andiamo a vedere i must have di PUPA Milano! Pupa Milano è un brand che negli ultimi anni ha rivoluzionato il mercato italiano. Se prima era famoso solo per le trousse ora il brand ha tanti prodotti molto validi. Pupa Vamp! Mascara Questo è il mio mascara preferito, non a caso è il mascara-icona di Pupa. Questo mascara volumizza, incurva e definisce le ciglia. Rende ciglia esagerate dal volume smisurato. É stato lanciato per la prima volta sul mercato nel 2012, questo mascara è un prodotto creato per chi desidera ottenere ciglia spesse e dal volume sorprendente. Le tue ciglia spesse, piene, extra fitte, la spettacolarità delle ciglia finte senza il fastidio di indossarle. Il bello di questo mascara è che puoi creare l'effetto che vuoi passaggio dopo passaggio. La texture del mascara è cremosa, ad alto potere strutturante. Lo scovolino h fibre morbide e fitte ed è stato studiato per raccogliere la massima quantità di prodotto e consentire un rilascio generoso, immediato, uniforme. Il mascara è disponibile nel colore nero ma non solo! Pupa rossetto I'm Il rossetto I'm si fonde perfettamente con le tue labbra e le tende morbide, luminose e definite. È un rossetto leggero da indossare, ti regala un trucco labbra impeccabile e il comfort che hai sempre desiderato. Esiste la versione classica ma anche la versione Matt che veste le labbra di un colore pieno e profondo. In ogni caso, è un rossetto molto cremoso e confortevole sulle labbra, non le secca ed è molto duraturo. È molto pigmentato, per cui ha una buona coprenza sin dalla prima passata, dura diverse ore e non sbava. In commercio esiste una vasta scelta di colori, sia matt che non, circa 40 tonalità diverse. Pupa Eyebrow Pencil Matita sopracciglia a lunga tenuta - waterproof. La matita eyebrow definisce ed intensifica le sopracciglia per un risultato make-up perfetto e naturale. Con questa matita si riesce in pochi secondi a definire le sopracciglia e a farle durare tutta la giornata senza aver bisogno di fissarle con altri prodotti in polvere. La matita è associata al suo apposito spazzolino morbido che permette di sfumare perfettamente il colore e di pettinare le sopracciglia. Pupa Milano Spicy Nudes La palette contiene 3 textures diverse: matt, satin e metal. La matt é molto cremosa, sfumabile e pigmentata. La satin, invece, è satinata ed è, anche questa, pigmentata e sfumabile. La metal è magnifica ed è una novità per Pupa. Per applicarli si possono utilizzare le dita o i pennelli, ma per quelli metal meglio il polpastrello perché il colore sarà decisamente più intenso. Là palette è dotata anche di specchio, il quale è molto grande ed è perfetta per viaggiare.
- MILANO FASHION WEEK 2022 : CON VITTORIO MARTIRE MILANO LA MODA INCONTRA IL MONDO DELLE AUTO D’EPOCA.
Vittorio Martire Milano si ispira a un pezzo unico della collezione Lopresto utilizzando la fibra di carbonio come inserto per la sua nuova capsule, Isotta. In occasione della Milano Fashion Week è stata presentata la nuova capsule di Vittorio Martire Milano, Brand di calzature e accessori Made in Italy che firma una nuova linea realizzata con inserti in fibra di carbonio. La nuova capsule prende spunto dalla riparazione della leva del cambio della celebre Isotta Fraschini, l’auto del 1901 appartenente alla collezione Lopresto. Dopo essere passato dal Museo Henry Ford ad una collezione privata, il primo esemplare della vettura torna finalmente in Italia dove, durante un collaudo, si rompe la leva del cambio. Per evitare di danneggiarne irrimediabilmente l’aspetto utilizzando una staffa di irrobustimento, si preferisce adottare una riparazione affidabile e sobria realizzata in fibra di carbonio, leggera e robusta, nascosta da un cordoncino di canapa. La capsule nasce dall’amicizia tra Vittorio Martire e Corrado Lopresto, esteti per antonomasia, maniaci del dettaglio, accumunati dalla grande passione per l’eccellenza italiana, sinonimo di qualità nel mondo. Le calzature di alta manifattura, appartenenti alla nuova collezione, sono realizzate con inserti in fibra di carbonio e affiancano all’eleganza senza tempo performance tecniche, perfette da indossare alla guida di auto d’epoca e non solo. “È il desiderio - dal latino ‘mancanza di stelle’ – che mi ha portato a dedicarmi alla ricerca dell’armonia e dell’anima di una creazione come Isotta, la capsule sognata e realizzata in onore dell’Isotta Fraschini del 1901”. Afferma Vittorio Martire :“La mancanza è fondamentale nella vita di ogni essere umano perché è ciò che spinge alla ‘ricerca delle stelle’, a un acquisto emozionale che porta tutti noi ad acquistare un’esperienza o un determinato oggetto”, continua il produttore di scarpe. “A unire me e Corrado Lopresto è stata la forte passione per il bello, la sua collezione vanta infatti auto dal valore inestimabile che permettono alle persone di sognare”. Partner della serata di presentazione, Fideuram Private Banker nelle figure di Edoardo Bobba e Stefano Danieli, Private Wealth Advisor: “Sostenere il progetto ideato da Vittorio Martire in collaborazione con il noto collezionista Corrado Lopresto è stato per noi un onore perché ci ha permesso di supportare un progetto innovativo che pone le sue radici nella storia del nostro Paese, promuovendo l’eccellenza italiana nel mondo e contribuendo a valorizzare il patrimonio artistico e artigianale che l’Italia offre”. Grazie alla presentazione della collezione di Vittorio Martire Milano il mondo della moda sancisce un sodalizio con quello delle auto d’epoca: ad affiancare i best seller del marchio di calzature c’erano, oltre all’Isotta Fraschini, la Lancia Florida Coupé Pininfarina, prototipo che rappresenta una vera e propria pietra miliare dello stile automobilistico mondiale, e l’Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Aprile, un’auto unica che fonde la grande eleganza del telaio al temperamento sportivo della meccanica.
- L'oro delicato di Giorgio Armani
La ricerca della coerenza è sempre stata il suo mantra, ma da quando qualche critico l’ha bollata come ripetitività, ecco che per “Re” Giorgio è diventata una sfida. Essere tutto sé stesso e, al contempo, superare sé stesso. Cosa che ha fatto magistralmente con questa collezione Giorgio Armani Primavera/Estate 2023, in cui ha fatto sintesi di tutto il suo percorso creativo iniettandovi nuova linfa, tanto che quel “fil rouge” che ha srotolato negli anni ora è così prezioso da esser diventato un filo d’oro. E “Fil d’Or” è proprio il nome di questa nuova collezione, che sancisce l’ingresso dell’oro nella palette armaniana. Gli alchimisti credevano che l’intero Universo tendesse verso uno stato di perfezione, e l’oro, per la sua intrinseca natura di incorruttibilità, era considerato la sostanza che più si avvicinava alla perfezione: Giorgio Armani, da grande alchimista della moda quale è, ha scelto proprio l’oro, in una tonalità gentile, sottile, per i capi che secondo lui meglio incarnano quell’ideale assoluto di eleganza, femminilità e bellezza che da tutta la vita persegue. “Ho cercato di spingere il pedale verso un’estetica molto rassicurante, perché – come già gli antichi greci – sono convinto che ad una bellezza esteriore possa corrispondere anche una bellezza interiore”, spiega lo stilista. “Non mi è difficile continuare il mio discorso, anche se mi trovo a operare con altre visioni di moda molto diverse dalla mia – riflette Giorgio Armani, tirando le somme del processo che ha portato a questa collezione -. È uno scontro violento che devo affrontare collezione dopo collezione. Devo stare attento a quello che succede intorno a me anche se a volte non mi piace e devo anche difendere la mia visione: non è semplice…Questa – prosegue – è una collezione ispirata a un modo di essere, proiettato ad altri mondi che si declinano con il mio mondo. Ci sono gonne e pantaloni che ho disegnato 25-30 anni fa ma sono perfetti oggi, pantaloni che sembrano gonne e gonne che sembrano pantaloni”. Proprio questa fluidità, amplificata dai bagliori emanati dai capi tempestati di lustrini e riecheggiata nell’ispirazione orientaleggiante che scandisce le forme, trasmette un profondo senso di spiritualità femminile. Il sentore d’Oriente e di mondi lontani è suggellato anche dalle sculture d’orate a forma di bambù (le stesse che usò già nel 2015 per l’allora collezione Privé, quando si suol dire sostenibilità, ndr) che attraversano la passerella del teatrino di via Borgonuovo, e dalla musica in sottofondo, che richiama i suoi di una giungla onirica. Guai, però, a bollarla come etnica: i sentori esotici sono contestualizzati negli iconici stilemi armaniani, legati a quel filo (d’orato) che fa da trait d’union con le precedenti creazioni dello stilista. Ci sono le silhouette liquide, allungate, evanescenti come miraggi desertici: spolverini leggeri, giacche fluide, pantaloni sarouel, gonne impalpabili e abiti intessuti di luce. I tessuti sono leggerissimi, i colori prendono vita dal greige iniziale per accendersi nel blu Cina e nel viola d’India, fino a confluire nell’unum dell’oro. Motivi mandala catturano il senso di un’interiorità leggera, proprio come le canne di bambù che ondeggiano in passerella. La donna “gentile” di Armani calza sandali piattissimi e rifugge i tacchi vertiginosi: serve dolcezza, non violenza, per scivolare sulla vita.
- Purosangue, la supercar che guarda il futuro..
Lunga 4,97 metri, larga 2,03 m e alta 1,59 m, la Purosangue ha dimensioni e proporzioni uniche in tutto il segmento dei super SUV di lusso. A ciò si abbina una linea filante e muscolosa, ma mai “pesante”. L’ampio frontale rielabora le forme della Roma con uno stile unico e minimalista, mentre di profilo la Ferrari sfoggia una linea di cintura elevata e imponenti cerchi in lega (su pneumatici 255/35 R22 all’anteriore e 315/30 R23 al posteriore). Secondo Flavio Manzoni, la “matita” dietro alla Purosangue, l’effetto è quello di una berlinetta rialzata costituita da due gusci, uno sopra l’altro. In effetti, dati alla mano l'emiliana è piuttosto bassa da terra: parliamo di 185 mm di "luce", aumentabili di 30 mm fino a 80 km/h attraverso un comando nell'abitacolo. In ogni caso, dietro a tanto lavoro estetico, c’è anche tanta ingegneria, a partire dai materiali. Ad esempio, il cofano in alluminio e il tetto in fibra di carbonio hanno permesso di ridurre il peso e di avere un centro di gravità il più basso possibile. Parlando del telaio, Ferrari l'ha progettato da zero impiegando materiali leggeri alto-resistenziali per mettere insieme un peso contenuto e una rigidezza torsionale aumentata del 30% (quella flessionale, invece, è migliorata del 25%) rispetto agli altri modelli del Cavallino. Inoltre, l’intero powertrain, il cambio e il particolare sistema di apertura delle portiere sono stati pensati per abbassare il centro di gravità e ottenere un bilanciamento dei pesi di 49:51 da vera sportiva. Alla fine, la Purosangue fa segnare sulla bilancia 2.033 kg a secco (2.180 kg coi liquidi), mentre la Lamborghini Urus pesa a secco 2.197 kg (ma è leggermente più grande) La Purosangue è la prima Rossa con quattro porte e quattro sedili in 75 anni del Cavallino. Ne consegue che i progettisti hanno dedicato tante attenzioni all’abitacolo, a partire dall’ingresso a bordo. Con le portiere posteriori che si aprono (anche elettricamente) controvento a 79° l’effetto “wow” è assicurato, così come la comodità visto che la Ferrari sfrutta al massimo il generoso passo di 3,02 m. Le quattro poltrone separate hanno tutte le funzioni di regolazione elettrica, riscaldamento e ventilazione, mentre quelle anteriori godono anche di vari programmi di massaggio. Oltre alle finiture e ai rivestimenti di altissimo livello (tra cui l'Alcantara proveniente da poliestere riciclato certificato), ciò che lascia stupiti è la plancia. Contrariamente a tutte le auto moderne, nella Purosangue non c’è il display centrale. Tutte le informazioni principali sono riportate sullo schermo del quadro strumenti e su quello posto sul lato del passeggero, entrambi da 10,2”. La Ferrari non ha nemmeno il navigatore perché l’integrazione con Apple CarPlay e Android Auto mette a disposizione del guidatore il sistema più avanzato e aggiornato possibile. Infine, sulla Purosangue troverete solo il Wi-Fi di bordo e non la connettività esterna (quella 4G e 5G, per intenderci) perché secondo la Casa “il livello di cybersecurity che Ferrari può garantire non soddisfa al 100% le esigenze di sicurezza necessarie”. Di conseguenza, almeno per il momento, non sono previste le connessioni Wi-Fi e 4G e l’aggiornamento over-the-air. Tutto questo ben di Dio, comunque, ha un prezzo. Altissimo. Al netto di accessori e personalizzazioni, il listino parte da 390.000 euro con 7 anni di garanzia, di serie. La commercializzazione in Europa partirà dalla primavera 2023. Per questo modello Ferrari ha alzato l'asticella con un posizionamento da supercar (per inciso la Lamborghini Urus costa 160.000 euro in meno) che non ha certo spaventato i clienti, con Ferrari che parla già di “richieste record” in termini di pre-ordini che avrebbero raggiunto il picco dopo l'annuncio del motore V12. Per limitare la quota di mercato della Purosangue (e preservare l’esclusività del modello), la Casa ha annunciato che il modello non supererà il 20% dei volumi di vendita totali. Ma questo per Ferrari questo è solo l'inizio di una nuova er
- LE NUVOLE DI MAURIZIO GABBANA
Milano, settembre 2022 – Una riflessione su ciò che dà sostanza al cielo, e contemporaneamente un’indagine sull’Uomo, che da sempre il fotografo vede riflesso nella natura e nei suoi fenomeni. La nuova monografia di Maurizio Gabbana, Il cielo senza nubi appare vuoto (Antiga Edizioni, in uscita nel 2023), sarà in esposizione in anteprima dal 19 al 31 ottobre a Milano, presso la Galleria d’Arte Gli Eroici Furori, in occasione di Milano Photofestival. “Le nuvole non sono solo soggetti da osservare, ma anche specchi capaci di riflettere i sentimenti, far immaginare le dimensioni del possibile, alimentare le speranze”. Lo sguardo verso il cielo, dunque, per Gabbana altro non è che una lente di ingrandimento delle mille sfaccettature della natura umana, nella convinzione che le nuvole siano uno specchio capace di riflettere sentimenti, aspirazioni, desideri e speranze di chi le osserva. L’esposizione si inserisce all’interno della diciassettesima edizione della rassegna Milano Photofestival, e resterà visitabile fino al 31 ottobre. Alla serata inaugurale, prevista per il 19 ottobre alle 18.00, saranno presenti, oltre all’autore, la gallerista Silvia Agliotti e il giornalista e critico di fotografia Roberto Mutti, curatore del volume. Il volume, edito da Antiga Edizioni e in uscita nel 2023, raccoglie circa 70 immagini di grande raffinatezza espressiva, realizzate da Gabbana lungo tutto il suo percorso artistico, poi selezionate e lavorate dal fotografo stesso per proporre un nuovo punto di vista, un rinnovamento dello sguardo attraverso la fotografia, per lui supremo strumento di indagine. Le immagini raccolte in Il cielo senza nubi appare vuoto appartengono quindi a momenti diversi della carriera dell’artista, e sono state dunque realizzate con tecniche differenti: alcune di esse sono state infatti scattate con la tecnica della multiesposizione, molto utilizzata dal fotografo soprattutto per le architetture di Infinite Dynamics per la capacità di restituire magistralmente la dinamica delle geometrie e delle luci. Altre immagini riportano invece il lavoro di sottrazione di pixel realizzato in post-produzione che è possibile osservare in Assenza: in queste fotografie le nuvole vengono “svuotate” del loro candore per essere riempite nuovamente con le immagini di altri cieli, nell’intento di restituire visivamente allo spettatore il ricordo dei luoghi vissuti dalla nube nel corso del proprio viaggio. I ricavi della vendita del volume saranno devoluti interamente al sostegno della ricerca per combattere l’adenoma carcinoma polmonare.












